Maxi operazione a Matera. Gli accertamenti eseguiti dalla Procura della Repubblica di Matera e dalla Guardia di Finanza hanno evidenziato il “totale condizionamento della sanità pubblica da parte di interessi privatistici e da logiche clientelari politiche”. Lo ha detto il Procuratore Pietro Argentino nella conferenza stampa sull’inchiesta sulla sanità lucana che ha portato a 22 arresti (due in carcere e 20 ai domiciliari).
Le misure restrittive sono in corso di esecuzione da parte della Guardia di Finanza di Matera nell’ambito di un’operazione sul sistema sanitario in Basilicata nei confronti di persone coinvolte “a vario titolo in fatti riconducibili a reati contro la Pubblica amministrazione”. L’attività “vede impegnati, allo stato, circa cento tra uomini e donne delle Fiamme Gialle”. Nel comunicato della Guardia di Finanza è annunciato che alle ore 12 i dettagli dell’operazione saranno illustrati in una conferenza stampa in Procura.
Il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella (Pd), è agli arresti domiciliari da questa mattina nella sua casa di Lauria (Potenza). Il provvedimento gli è stato notificato dalla Guardia di Finanza, nell’ambito dell’inchiest su alcuni episodi di manipolazioni di concorsi e raccomandazioni nel sistema sanitario. La conferma dell’arresto è giunta all’ANSA da persone vicine al governatore che hanno definito la sua posizione nella vicenda “surreale”.
Falso e abuso d’ufficio: sono queste – secondo quanto si è appreso a Matera – le accuse contestate a Pittella.
Il “deus ex machina’ della “distorsione istituzionale” che si è verificata nella sanità lucana è il presidente della regione Marcello Pittella. Lo scrive il Gip di Matera Angela Rosa Nettis nell’ordinanza d’arresto per il governatore della Basilicata sottolineando che Pittella “non si limita ad espletare la funzione istituzionale formulando gli atti di indirizzo politico per il miglioramento e l’efficienza” della sanità regionale, “ma influenza anche le scelte gestionali” delle Asl “interfacciandosi direttamente con i loro direttori generali” tutti da lui nominati.
Le indagini sono cominciate circa un anno e mezzo fa in seguito all’esposto di un dipendente di una ditta fornitrice di servizi che non aveva ricevuto la sua quota di Tfr.
Ci sono anche i commissari delle uniche due aziende sanitarie lucane, Giovanni Chiarelli (Asp Potenza) e Pietro Quinto (Asm Matera), tra le persone arrestate e poste ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta. Ai domiciliari – secondo quanto si è appreso – anche il direttore amministrativo dell’Asm, Maria Benedetto. Per Quinto, le accuse sono di corruzione e turbata libertà degli incanti.