«Un viaggio naif per ritrovare la strada di casa attraverso una serie di esperienze ‘sintetiche’ nella realtà quotidiana» così Marcello Liverani descrive il suo ep Switching Hitches.
Uscito il 16 febbraio su tutte le piattaforme digitali, il lavoro è il primo sotto lo pseudonimo di Reverse Context, in concerto a Palazzo Siotto, in via dei Genovesi 114, venerdì 6 luglio alle ore 21.30.
L’universo onirico e sospeso che il compositore porterà sul palco dell’edificio storico è un immaginario fatto di ricordi e visioni che si intrecciano all’urgenza di appartenere al presente, dove la voce umana vibra e racconta su trame sintetiche in un dialogo continuo tra umano ed elettronico. La release dell’album, prodotto dallo stesso Liverani con la collaborazione del giovanissimo Michele Corda, è legata ad un progetto fotografico social dal titolo #switchinghitches – glimpses of ordinary beauty, un progetto di contemplative photography che esplora il concetto della bellezza nelle esperienze quotidiane quale potente strumento di illuminazione. Questo studio raccoglie le visioni di fotografi, artisti visuali e persone comuni unite dalla medesima sensibilità per l’ordinaria bellezza.
Liverani è compositore, cantante, direttore di coro e pianista con un background nella musica contemporanea d’avanguardia. Dopo una laurea in composizione ed una in direzione di coro e musica vocale ha studiato con compositori come A. Corghi, H. Dufourt, T. Hosokawa e I. Fedele. Ha ottenuto il diploma di alto perfezionamento in composizione presso l’accademia nazionale di S. Cecilia a Roma. Le sue opere hanno ottenuto riconoscimenti e vinto concorsi internazionali ed i suoi lavori per voce, ensemble e orchestra sono stati eseguiti presso importanti istituzioni e festival quali la “Biennale di Venezia”, il “Parco della musica” di Roma ed il “Festival de Acanthes” di Metz. Cofondatore del collettivo di produzione e ricerca musicale “Moa” è attualmente attivo in Italia nella preparazione vocale pop e rock.
L’evento è organizzato dall’associazione Le Officine, dalla Fondazione di ricerca “Giuseppe Siotto” e da ACCUS (Associazione per la Cooperazione Culturale in Sardegna).