“Un crimine di guerra commesso sotto gli occhi nell’intera comunità internazionale”. Così l’Olp, l’ufficio del presidente palestinese Abu Mazen e quello del premier Rami Hamdallah hanno definito il prossimo abbattimento, secondo una decisione della Corte Suprema israeliana, delle strutture della comunità beduina di Khan Al Amar in Cisgiordania (tra cui la ‘Scuola di Gomme’) e “il trasferimento forzoso” di 35 famiglie palestinesi. “Nessuno – hanno proseguito in una nota congiunta – è ancora disposto a intervenire per fermare l’occupazione israeliana e proteggere il popolo palestinese imponendo sanzioni contro Israele e la sua coloniale impresa degli insediamenti”. Quella decisione – hanno proseguito chiedendo l’intervento dell’Onu e delle altre organizzazioni – “é un’altra prova della cultura israeliana dell’impunità che consente di danneggiare l’esistenza del popolo palestinese sulla sua terra e di commettere altre violazioni della legge internazionale”.