Da oltre due ore i carabinieri e lo psicologo chiusi in casa con la mamma che tiene la bambina in braccio e si rifiuta di consegnarla ai militari.
La figlia di due anni contesa con il padre che vive nella Penisola deve essere affidata all’altro genitore, come ha deciso il tribunale di Viterbo, ma la mamma sarda, che ha lanciato un grido d’aiuto sui social network questa mattina, non intende lasciare andare la piccola. Almeno per ora.
La mediazione è aperta da ore. Sul posto almeno una decina di carabinieri e il sindaco del paese. In strada, anche richiamati dall’invito della mamma, una trentina di persone del piccolo centro dell’Oristanese dove abita la famiglia della donna. Ci sono anche la consigliera comunale M5s di Oristano Patrizia Cadau e la consigliera regionale delle pari opportunità Gabriella Murgia.
“Con il massimo rispetto delle istituzioni e delle ordinanze, ciò a cui stiamo assistendo è sconcertante”. Lo scrive Patrizia Cadau, che è riuscita a parlare con la madre della piccola tramite cellulare. “Le autorità sono intenzionate a portare via la bambina. Michela è barricata in camera sua, con la figlia. Fuori dalla sua porta ci sono otto agenti, tra cui alcuni in divisa”.
“Vogliono portare via la piccola – scrive ancora Cadau – separandola dalla madre e impedendo che lei possa accompagnarla. Michela è riuscita a contattarmi attraverso il telefono della sorella, che è con lei. Mi ha detto che le è impedito mettersi in contatto con chiunque e al momento, dato il forte stato di stress e violenza cui è sottoposta, ha necessità di un medico”.
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