“La legge è uguale per tutti. E i regolamenti sono uguali per tutti. Per cui, se leggi e regolamenti esistono devono essere rispettati e fatti rispettare, senza alcuna eccezione. Il Comune spende per il campo nomadi cittadino ingenti somme di denaro che, da regolamento, spetterebbero come competenza al referente responsabile della piazzola sita nello spazio in questione. Non è una questione di razza, è anzi questione di uguaglianza: chi non rispetta le regole paga, ma qui sono soltanto Sassari e i suoi cittadini a pagare”.
Così Desirè Manca, portavoce in Consiglio comunale del Movimento Cinque Stelle, in una apposita Interrogazione rivolta al primo cittadino di Sassari Nicola Sanna. “In questo caso non c’è spazio per le strumentalizzazioni né ci si può appellare ad alcun tipo di discriminazione in atto. Nel 2003 il Comune di Sassari ha approvato con apposita delibera (n. 117) il regolamento sull’area di sosta nomadi. L’articolo 10 dice che per ogni puzzola deve essere individuato un referente cui saranno intestate le utenze di acqua e luce e che sarà responsabile del pagamento delle bollette. L’articolo 16 dice che la violazione del regolamento e il mancato pagamento delle sopra citate bollette comportano la revoca dell’autorizzazione alla sosta”.
“Ciò detto, indipendentemente da razza, etnia di appartenenza, colore o religione dell’individuo, in un momento storico di profonda crisi economica e sociale in cui tantissime famiglie chiedono aiuto e se lo vedono negare per mancanza di fondi..perché per il 2017 il Comune di Sassari ha pagato fatture per spese energetiche dell’area sosta nomadi per oltre 7mila euro? E perché, sempre per il 2017, ha pagato circa 70mila euro di fatture Abbanoa? C’è un regolamento che parla chiaro, e un Comune che fa l’esatto contrario di quanto disposto. Ci domandiamo il perché, e attendiamo risposte”.