“Il risultato del vertice di ieri è stato in parte deludente e l’unità dell’Europa è a rischio”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, intervenuto a Selargius (Cagliari) all’evento “Sardegna – La sfida dell’insularità e della competitività”.
“L’unico elemento positivo – ha chiarito – è che si è avuto un documento comune che però non dà risposte positive all’Italia, se non per il risultato ottenuto dal Parlamento europeo, quello cioè di far decidere dal Consiglio la riforma del diritto di asilo entro la fine dell’autunno”.
“Siamo riusciti, cioè, a far inserire la riforma di Dublino sul diritto d’asilo – ha spiegato – una buona base di partenza che riesce a coniugare fermezza e solidarietà tra Stati”.
“I risultati del vertice Ue sono stati scarsi anche dal punto di vista dei finanziamenti per bloccare i flussi migratori”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, intervenendo ad un evento promosso dall’europarlamentare Salvatore Cisu a Selargius (Cagliari). La strada da percorrere, secondo Tajani, è quella di “fermare i flussi migratori alla partenza, in Nord Africa, motivo per cui all’Europa abbiamo chiesto sei miliardi di euro, ma sono stati concessi 500 milioni, quindi un dodicesimo”.
“Ricordo – ha aggiunto – che per bloccare i flussi provenienti dalla Turchia, cosa che ha riguardato anche la Puglia, erano stati investiti sempre sei miliardi. Lo stesso bisogna fare con il Nord Africa”. “Nei prossimi giorni – ha annunciato – sarò a Tripoli e poi in Niger per contribuire a risolvere il problema, cioè favorendo il blocco dei flussi anche attraverso accordi con i Paesi d’origine”.
“Come Forza Italia arriviamo alle regionali con la voglia di costruire un’alternativa”. Lo ha detto, nella sua veste di esponente di partito, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, intervenuto ad un evento promosso dall’europarlamentare Salvatore Cicu a Selargius. In particolare, ha spiegato riferendosi alle elezioni che si terranno nel febbraio 2019, “ragioniamo su una dimensione di inclusione della Sardegna in un contesto nazionale ed europeo e non di isolamento territoriale da parte di Roma e di Bruxelles”.
Per questo, ha sottolineato, “serve una persona in grado di guidare una Regione e soprattutto capace di dialogare ed essere credibile a Bruxelles”. “Per vincere – ha concluso – il centrodestra deve essere unito e Forza Italia sarà naturalmente leader della coalizione”.
“Una strategia ampia, il dialogo con Roma, che a sua volta deve interagire con Bruxelles, un vero piano di crescita che comprenda la continuità territoriale ma anche lo sviluppo infrastrutturale”. E ciò che serve alla Sardegna per colmare il gap dell’insularità secondo il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani. “Non è pensabile – ha detto intervenendo a Selargius a un evento promosso dall’europarlamentare Salvatore Cicu – che le Baleari abbiano un numero di voli e di turisti superiori a quelli della Sardegna o della Sicilia”. E’ necessaria, dunque, “una strategia complessiva. Sul tema dell’insularità, al Parlamento europeo, grazie anche al lavoro di Salvatore Cicu, siamo riusciti a dare un messaggio forte”. Adesso però, ha aggiunto, “è necessario che nel prossimo bilancio comunitario si offrano alla Sardegna e altre isole alcune delle opportunità che vengono concesse alle regioni ultraperiferiche”. In particolare, Tajani ha proposto di “inserire la Sardegna in un piano di crescita infrastrutturale che comprenda tutte le regioni insulari e del sud utilizzando i fondi comunitari non spesi per un pacchetto di una ventina di miliardi fino ad arrivare a 150 miliardi”.
Lo scopo è quello di “realizzare infrastrutture: porti, aeroporti, autostrade del mare, collegamenti stradali e alta velocità”. D’altra parte, si chiede, “i collegamenti non sono all’altezza di una regione moderna e competitiva? Dal punto di vista naturalistico quest’Isola è super competitiva, ma bisogna mettere i turisti nelle condizioni di conoscerla”. Sulla possibilità di realizzare la zona franca: “Quando ero commissario abbiamo iniziato a lavorarci con Cicu e l’allora governatore Cappellacci. Dipende dal Governo italiano, è da Roma che deve partire la proposta perché a Bruxelles c’era la disponibilità”. Lo stesso discorso, ha chiarito, vale per la fiscalità di vantaggio.
Sardegna, Berlusconi: “Competitivi se protagonisti in Europa”