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Un nuovo quartier generale per gestire le emergenze in Sardegna, dalle alluvioni agli incendi. Ieri l’inaugurazione con una prova generale: un’esercitazione su un caso reale per testare strategie e strumenti. Il battesimo è avvenuto davanti al capo del dipartimento di protezione civile Angelo Borrelli, che oggi ha presentato alla stampa la nuova centrale operativa.

“Un importante risultato – ha detto – e un ulteriore traguardo raggiunto dalla Sardegna. Un grazie particolare va ai volontari, parte fondamentale di questo sistema. Ricordo benissimo l’alluvione e la tragedia in Sardegna del 2013. Sul tema dell’allerta alla popolazione dobbiamo operare con una piattaforma nazionale: in altri Paesi questo è già una realtà. La Sardegna, con questa nuova sede, è molto avanti. La Sardegna è bell’esempio a livello nazionale: bisogna continuare così”.

La sede ha la sala operativa regionale integrata (Sori), il centro funzionale decentrato (Cfd) con le due componenti idro e meteo e le sale radio e decisioni. Inoltre, durante la campagna antincendio, la Sori può ospitare la sezione Soup, in pratica la regia di coordinamento degli spegnimenti con gli attacchi alle fiamme dal cielo, dal mare e da terra. Ogni sala può disporre di sistemi di visualizzazione, videowall e tutti gli strumenti tecnologici più efficaci per intervenire presto e bene. “Il cambiamento climatico – ha detto il presidente della Regione Francesco Pigliaru – sta mutando gli scenari di intervento”.

Soddisfazione anche dall’assessora all’ambiente Donatella Spanu. Che però ha rimarcato di aver già richiesto alla presidenza del consiglio dei ministri “più risorse, intese sia come personale sia come fondo emergenze, e una maggiore semplificazione delle procedure”. Il direttore regionale della protezione civile Angelo Nudda ha spiegato che “una data cruciale è stata quella del 18 novembre 2013 (l’alluvione che ha provocato 19 morti, ndr): da lì sono cambiate molte cose. C’è stata una accelerazione e un affinamento anche nella precisione delle previsioni”.