“L’applicazione della flat tax in Sardegna sarebbe una catastrofe”. Lo sostengono i presidenti delle commissioni Autonomia e Bilancio, Francesco Agus e Franco Sabatini, che parlano di un taglio per il bilancio regionale equivalente a 650 milioni di euro (600 milioni da Irpef e 50 da Ires) che si aggiungerebbe ai 685 milioni di accantonamenti imposti dallo Stato all’Isola. Un totale di un miliardo e trecento milioni che, spiega il consigliere regionale del Pd, “metterebbe in forte discussione la chiusura del bilancio per il 2019”. Secondo Agus “la flat tax sarebbe dannosa perché la misura è tarata sulle esigenze delle ricche regioni del nord che non hanno i problemi della Sardegna, di certo hanno un ceto imprenditoriale più consistente del nostro”.
La situazione si rifletterebbe negativamente sulla spesa sociale a sostegno dei più deboli, sulle spese dei comuni e sulle spese sanitarie. In pratica, aggiunge il consigliere del Campo Progressista Sardegna, “su buona parte dei servizi erogati dalla Regione, faremmo prima a consegnare le chiavi della nostra Autonomia a Roma”. A questo punto Agus e Sabatini propongono di “muoverci in anticipo, prima che la flat tax diventi legge”. Come? “Riuniremo le commissioni in seduta comune la settimana prossima e proponiamo di coinvolgere il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e i parlamentari in modo che siano informati prima di votare la legge”. Inoltre, “ai sensi dell’articolo 47 dello Statuto regionale, chiediamo che il governatore partecipi ai Consigli dei ministri ogni qual volta all’ordine del giorno vi sia la riforma fiscale, questo perché buona parte delle politiche sarde sono legate a quella decisione”.