Sì unanime dell’Aula della Camera al decreto legge Cig, che finanzia e proroga gli ammortizzatori sociali per l’Alcoa di Portovesme. I voti a favore sono stati 539, nessun contrario. Il testo passa al Senato.
“Esprimo la mia sincera soddisfazione, per l’approvazione da parte dell’Aula della Camera, del mio odg relativo all’attivazione della zona franca in Sardegna. Con questo atto, il governo si impegna a riconoscere il diritto dei sardi ad un regime fiscale differenziato”. Lo afferma il deputato di Fratelli d’Italia Salvatore Deidda. “L’attivazione della zona franca in Sardegna, infatti, consentirà di evitare un ulteriore aggravamento dello stato di crisi dei poli industriali dell’isola, messi sotto scacco dall’esorbitante costo dell’energia e dall’eccessivo peso fiscale. Se il Governo darà seguito all’impegno preso quest’oggi l’isola sarà finalmente in grado di attrarre importanti investimenti, con conseguente sviluppo economico che interesserà tutto il tessuto sociale”, conclude Deidda.
“Forza Italia vota sì a questo provvedimento perché lo riteniamo giusto ma vogliamo sapere qual è la politica industriale di questo Governo, qual è la volontà politica prevalente per il rilancio del sistema Paese e quali impegni intenda assumere in concreto per il Sulcis, Gela, Piombino, Frosinone e tutte quelle realtà industriali del Paese in forte crisi”. Lo ha detto Ugo Cappellacci, ex governatore della regione Sardegna e deputato di Forza Italia, durante la dichiarazione di voto finale in Aula a Montecitorio sul decreto legge Cig, che riguarda principalmente Alcoa.
“Oggi c’è un grande assente in quest’Aula, il ministro dello Sviluppo economico, Di Maio che avrebbe avuto il dovere di esserci ed ascoltare il dibattito. Quello stesso onorevole Di Maio che, in campagna elettorale, è andato nel Sulcis a dire che le imprese del Sulcis vanno chiuse. Allora la domanda è: questa assenza è motivata da un imbarazzo di fronte a provvedimenti che vanno in direzione contraria? Le affermazioni del ministro Di Maio contro le delocalizzazioni sono espressione di una volontà politica o sono uno strumento per strappare applausi nelle assemblee?”, ha aggiunto. “Vogliamo sapere quali sono gli interventi per il Sud e le Isole, che ad oggi risultano dimenticati nelle dichiarazioni programmatiche. Noi abbiamo le idee chiare su come far uscire la Sardegna fuori dalla crisi: fiscalità di vantaggio, istituzione zone franche, soluzioni che non sono di tipo localistico ma a vantaggio dell’Italia e dell’Europa. Oggi, ci sono 17mila nuove imprese che operano a Dubai perché li vige un regime fiscale vantaggioso. Ebbene, noi vorremmo che la Sardegna diventasse piattaforma logistica verso il mercato africano e su questo vorremmo un confronto alto con il governo che vada oltre i giochini della politica, perché è su queste sfide che le generazioni future ci giudicheranno. Abbiamo il dovere di riconquistare il nostro presente e dare un futuro alle nuove generazioni”, ha concluso Cappellacci.