“Le emissioni dal fumaiolo dell’impianto FCC Cracking, giovedì 7 giugno 2018, dalle ore 17:36 in poi, hanno raggiunto un livello di vastità da non sottovalutare”, è la denuncia dell’associazione ‘Salva il Mare’ circa l’attuale situazione nell’area industriale di Sarroch.
“A grandi linee si ricorda che nel processo di cracking vengono usati dei ‘catalizzatori’ che tutto fanno meno che bene alla salute – proseguono dall’associazione – basta visionare le schede tecniche che obbligatoriamente devono pubblicare coloro che li usano, per rendersi conto della potenziale pericolosità. Da ciò se ne deduce che le notevoli concentrazioni di questo prodotto nel fumo che ha invaso il paese mette ragionevolmente in allerta chi è obbligato di continuo a respirarlo per il solo fatto di essere cittadino di Sarroch”.
“Bisogna ora accertare se il prodotto, le cui schede l’utilizzatore pubblica, è rilevabile dalle centraline. Tutte queste problematiche, messe in relazione con quanto si sta continuamente visivamente documentando, unito ad altri dati, sarà sottoposto all’attenzione della Procura della Repubblica e del Ministero dell’Ambiente – e concludono – saranno utili a tal fine informazioni da parte di tutti coloro che ne fossero in possesso”.