“Le onde elettromagnetiche dei radar del poligono di Perdasdefogu sono pericolosissime per l’uomo”: lo ha sostenuto Fiorenzo Marinelli, ricercatore dell’Istituto di Genetica Molecolare del Cnr di Bologna, davanti al giudice monocratico del tribunale di Lanusei, Nicole Serra, nel processo per i cosiddetti ‘veleni’ di Quirra. Consulente del pm, Marinelli ha spiegato che dopo l’incarico conferito nel 2011, ha sperimentato diverse volte gli effetti del passaggio delle onde elettromagnetiche sulle cellule di una bambina morta di leucemia negli anni ’60 e conservate per questi esperimenti.

“Alcune cellule si sono autodistrutte altre, sono rimaste danneggiate e altre ancora si sono necrotizzate”, ha detto in aula il ricercatore. Una testimonianza utile alla pubblica accusa – rappresentata dai Pm Biagio Mazzeo e Daniele Loi – per rimarcare i danni provocati sulla salute degli abitanti della zona di Quirra, soprattutto pastori, e sul bestiame che in quei terreni pascolava. Dopo Marinelli ha deposto l’ingegnere ambientale Salvatore Cetrano, anche lui consulente della Procura. Il tecnico ha sottolineato che gli esami effettuati dai ricercatori dell’Università Pisa e dalla Sgs nel terreno vicino al poligono, hanno evidenziato la presenza di materiali pesanti, come piombo allumino arsenico.

“Tenuto conto che il terreno è di natura carsica – ha detto – è possibile che queste sostanze siano penetrate e abbiano raggiunto le falde acquifere”. Il processo vede alla sbarra otto comandanti che hanno guidato il poligono dal 2004 al 2010, tutti accusati di omissione aggravata di cautele contro infortuni e disastri perché non avrebbero interdetto al pubblico le zone a rischio. La prossima udienza è stata fissata per il 28 giugno.