“Non vogliamo chiudere i piccoli ospedali, al contrario abbiamo confermato con l’approvazione della rete ospedaliera che i presidi sul territorio rimangono. In questa fase si stanno ridefinendo le funzionalità, garantendo prima di tutto l’emergenza-urgenza per le patologie tempo dipendenti all’interno di una rete e sono state mantenute Medicina e Chirurgia, con la possibilità di intervenire sulle urgenze a seconda della complessità”.

Lo assicura l’assessore della Sanità, Luigi Arru, commentando le manifestazioni di questa mattina in quattro comuni a difesa dei piccoli presidi. “In questo momento di transizione stiamo assumendo 1.200 persone, stabilizzando precari e, con la mobilità esterna, stiamo riportando 150 infermieri dalla Penisola, personale che sarà distribuito nei diversi ospedali – dice Arru – Quindi non c’è alcuna volontà di favorire il privato né di fare tagli o macelleria sociale. Vogliamo invece un sistema che garantisca qualità, appropriatezza e sicurezza per tutti i cittadini”.

Arru ricorda che a breve “ci sarà l’esordio dell’elisoccorso, con tre elicotteri a disposizione per tutta la Sardegna ed è pronto il bando per quaranta nuove ambulanze per il sistema del 118. Stiamo cercando di garantire e rifondare la sanità pubblica, non di tagliarla”. Soffermandosi sull’ospedale di Sorgono, l’assessore sottolinea che si trova in una situazione particolare, come tutte le strutture della Assl di Nuoro.

“C’è stato un problema col project financing, siamo stati invitati a rivedere il contratto, con una sentenza si è dichiarato che l’atto aggiuntivo non è valido e ora stiamo discutendo con le società del Consorzio per capire se continuare o andare alla completa risoluzione – osserva – Questo per ricordare che moltissime situazioni di disagio negli ospedali del Nuorese, nascono dal contenzioso in corso per il Project financing. Non esiste alcuna volontà politica di depotenziare gli ospedali di Sorgono o di Nuoro, ma è necessario riportare la situazione alla legalità e alla legittimità e che tutti, a iniziare dai Sindaci, si chiedano cosa è successo negli anni sul project financing”.

La rabbia dei cittadini in piazza: “No allo smantellamento dei servizi negli ospedali”