Il Consiglio regionale fa quadrato attorno al vice capogruppo di Fi Marco Tedde, contro il quale il gestore del servizio idrico, Abbanoa, ha annunciato un’azione giudiziaria in sede penale e ha già avviato una causa di accertamento in sede civile per il risarcimento del danno arrecato alla società ed agli altri soggetti indirettamente coinvolti.
Nel mirino le dichiarazioni di Tedde “su presunte alterazioni di dati nella redazione del bilancio, presunti prestiti obbligazionari contratti dalla società per garantire la sopravvivenza, presunti crediti inesistenti e altre questioni”. Il consigliere azzurro aveva presentato un’interrogazione sul sistema informatico Siris “che Abbanoa ha acquistato nel 2011 per la rilevazione dei consumi e la fatturazione”. Oggi in Aula la capogruppo di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha annunciato una conferenza stampa “urgente” alle 10 di domani, per illustrare la vicenda “di un consigliere che ha fatto una richiesta ispettiva trovandosi invischiato in una vicenda giudiziaria”.
Solidarietà anche dal capogruppo del Pd, Pietro Cocco: “L’Assemblea non può trovarsi sotto scacco per una qualsiasi interrogazione, mozione o interpellanza”. Antonio Gaia (Upc) ha parlato di “interferenze esterne da parte di una controllata della regione che risponde a un’interrogazione rivolta alla Giunta”. Il capogruppo del Pds, Gianfranco Congiu, ha chiesto al presidente dell’Assemblea Gianfranco Ganau di riferire all’Aula quanto già detto in conferenza di capigruppo. E cioè di aver cercato “un chiarimento tra Abbanoa e il consigliere”. A quel punto la seduta è stata sospesa per una nuova riunione di capigruppo convocata per costruire un ordine del giorno sulla vicenda.
Il Consiglio suggella la solidarietà al vice capogruppo di Forza Italia, Marco Tedde, con un ordine del giorno passato con 39 voti favorevoli e quello contrario di Antonio Solinas (Pd), mentre il gruppo del Partito dei sardi ha abbandonato l’Aula durante la votazione. Il testo firmato da tutti i capigruppo eccetto Gianfranco Congiu impegna il Presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, “a prendere atto della censura del Consiglio regionale verso questo atto lesivo delle prerogative dei consiglieri regionali e per qualsiasi altro atto analogo perché ritenuto grave sul piano istituzionale e di natura intimidatoria”.
Nell’odg si fa riferimento al fatto che “in seguito ad atti di sindacato ispettivo in ordine alla gestione di Abbanoa S.p.a, il primo firmatario Tedde ha ricevuto, a mezzo stampa, la risposta, la quale è stata poi trasformata in querela direttamente dall’amministratore unico di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti”. L’odg, infine, è argomentato con riferimenti all’articolo 122 della Costituzione per cui “i consiglieri non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati dall’esercizio delle proprie funzioni”.
Congiu ha chiarito prima del voto i motivi per cui il Pds avrebbe lasciato l’Aula: “Ho esortato il presidente a riferire all’Aula ciò che ha aveva detto alla conferenza dei capigruppo dove i contorni della vicenda sono apparsi diversi; questo non ci consente di partecipare, non siamo in condizioni di esprimere censure e non capiamo come lei abbia valutato la fondatezza di profili lesivi dell’onorabilità di consigliere”.