Una ordinanza di custodia cautelare nei confronti di quattro persone viene eseguita da militari della Guardia di finanza nel Brindisino per traffico internazionale di stupefacenti, per lo più dall’Albania. Due delle persone arrestate sono state condotte in carcere; per altre due sono stati disposti gli arresti domiciliari.
L’inchiesta ha accertato il coinvolgimento di 51 persone di nazionalità italiana ed albanese, tutte indagate dalla procura distrettuale Antimafia di Lecce, di cui 10 tratte in arresto in flagranza di reato nel corso delle indagini, in varie località italiane (Bolzano – Livorno – Lecce e Brindisi), con il sequestro di diversi quantitativi di stupefacente (600 chili di marijuana, 21 di hashish, 2 di cocaina e 32 di eroina) e di numerosi mezzi utilizzati per il trasporto dello stupefacente stesso quali imbarcazioni, furgoni ed autovetture modificate con sofisticati doppifondi.
Gli indagati, strutturati in vari gruppi criminali erano radicati nelle Provincie salentine di Lecce e Brindisi con “proiezioni operative” in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Sardegna, Basilicata e persino in Belgio, dove si approvvigionavano di cocaina. Dalle indagini è inoltre emerso come, in alcuni casi, venisse fornito “supporto logistico” anche ad altri gruppi criminali con sede in Albania, individuando gli immobili in cui custodire lo stupefacente giunto via mare e far alloggiare scafisti e e altre persone incaricate di occuparsi degli sbarchi, fornendo anche la disponibilità di mezzi ed autisti per il trasporto dello stupefacente verso varie destinazioni su tutto il territorio nazionale.
Le persone arrestate sono due albanesi e due italiani di Torchiarolo ed Erchie nel Brindisino. I provvedimenti restrittivi sono stati disposti dal gip Michele Toriello su richiesta del pm della Dda di Lecce, Alessio Coccioli.