A Decimomannu sale la preoccupazione per la sorte della Nuova casa di cura. A evidenziare i timori che circolano da qualche giorno nel centro ai bordi della statale 130 è stato il vicepresidente della commissione salute Edoardo Tocco (FI), che invoca chiarezza sulla possibile chiusura dell’istituto: “Non vorremmo che l’hinterland cagliaritano potesse perdere uno dei poli di eccellenza per la cura dei pazienti oncologici – rimarca – Solleciterò l’audizione dei vertici della struttura all’interno del parlamentino, per comprendere le cause della probabile interruzione dell’attività nel reparto dedicato all’oncologia”.

Il blocco del servizio provocherebbe non pochi disagi per i pazienti. “La Clinica rappresenta ancora un centro all’avanguardia per le cure ma anche per le diagnosi, con terapie avanzate per i malati affetti da patologie tumorali – aggiunge Tocco – La chiusura del reparto di medicina oncologica sarebbe legato al drastico ridimensionamento, da parte della Regione, della compartecipazione alle spese. L’Azienda tutela della salute ha infatti ridotto notevolmente i budget di spesa a favore delle strutture convenzionate. I ritardi nel rinnovo della convenzione con il Brotzu hanno determinato l’improvvisa assenza delle terapie salvavita. La chiusura del centro andrebbe ad aumentare le liste d’attesa degli ospedali”. All’interno del presidio vengono seguiti pazienti provenienti da tutta la Sardegna: “La commissione salute – conclude Tocco – deve intervenire per scongiurare che venga soppressa un’altra realtà nel panorama privato, con conseguenze devastanti derivanti dalla riorganizzazione della sanità”.