Peste suina, aumentano al 60% le aree libere da restrizioni

Trentasette maiali sono stati abbattuti tra Villagrande Strisaili, in Ogliastra, e Collinas, in provincia di Oristano. I primi 26 suini eliminati si trovavano in un allevamento collegato epidemiologicamente con quello del focolaio segnalato lo scorso 18 maggio nel territorio ogliastrino. In quest’azienda, infatti, il Gruppo di intervento veterinario ha rilevato, venerdì mattina, una sintomatologia riferibile alla Peste suina africana su alcuni suini.

Dalle analisi di laboratorio da parte dell’Istituto zooprofilattico della Sardegna (Izs), effettuate dopo l’abbattimento, si è scoperto che si trattava di un falso allarme: non è stato infatti evidenziato il virus. I maiali erano stati individuati durante i controlli a tappeto nelle aziende suine ricadenti nella zona di protezione che proseguiranno nelle prossime settimane.

“La capacità di reazione immediata nell’intervenire su un focolaio e nella zona di protezione dei tre chilometri – ha spiegato il responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina, Alessandro De Martini – è il momento più delicato e fondamentale per bloccare l’espandersi della malattia. In appena 12 ore dalla segnalazione del focolaio abbiamo effettuato i primi abbattimenti, entro due giorni il depopolato in un’altra azienda e i controlli in decine di allevamenti. Ciò dimostra la particolare efficienza raggiunta in questi anni dalla macchina regionale e l’alta professionalità del personale coinvolto”. Gli altri 11 maiali sono stati, invece, abbattuti nell’Oristanese, perché “registrati ma allevati senza il rispetto delle condizioni di biosicurezza”.