Il legale della giudice Elisabetta Carta, avvocato Ivano Iai, ha inviato una nuova istanza difensiva al Ministero della Giustizia chiedendo di avere copia della nota con cui il ministro Andrea Orlando, nell’ambito della procedura da lui promossa nei confronti del magistrato, ha richiamato il Csm perché deliberi sulla richiesta di sospensione dalle funzioni e dallo stipendio della giudice. La nuova richiesta, datata 23 maggio, segue a quella del 17 maggio, “entrambe finora rimaste senza risposta”, fa sapere Iai.
L’istanza – si legge nell’atto, – “riveste il carattere dell’urgenza e dell’indifferibilità” ed “è motivata da esigenze di natura difensiva” “nonché, in generale, da eventuali ulteriori iniziative utili alla tutela giurisdizionale dei diritti” della giudice Carta. Se la richiesta “non dovesse trovare accoglimento, sebbene la legge processuale consenta al difensore le acquisizioni” di documentazione difensiva, nell’istanza si invita il ministro Orlando “a indicare una data nella quale possano essere sentiti a sommarie informazioni” “presso lo studio legale” dove Iai esercita o “presso altro ufficio dove possa esserne più agevole l’audizione e la contestuale verbalizzazione”.
Attualmente giudice civile a Sassari e prima gip a Tempio Pausania, Elisabetta Carta è indagata per rivelazione di segreto d’ufficio in un’indagine collaterale a quella della procura di Roma sulle aste pilotate che ha scosso il tribunale di Tempio e vede 11 indagati, tra cui sei magistrati. Secondo l’accusa avrebbe disposto intercettazioni informando gli interessati. Nei suoi confronti il gip di Roma ha deciso una misura interdittiva dall’incarico per sei mesi. Una vicenda da cui è poi scaturita una procedura disciplinare di fronte al Csm.