“Dalle primavere ai lunghi inverni: il mondo islamico alla resa dei conti?”. Questo il tema del ciclo di incontri organizzato dal Centro Italo Arabo e del Mediterrano che, dopo gli interventi del reporter siriano Naman Tarcha e dello scrittore Gerardo Virgilio, ospiteranno il prossimo 25 maggio il deputato Pino Cabras.
“L’intero evento intende analizzare, con l’esperienza di autorevoli relatori, i principali accadimenti geopolitici di una vasta area del pianeta, dove da anni si registrano guerre, contestazioni, fibrillazioni politiche e cambi di potere. Tutto questo in un contesto ben preciso che ha determinato anche l’insorgere del più importante fenomeno terroristico della storia moderna, Daesh, e la contestuale crescita del radicalismo islamico che ha colpito il senso di sicurezza dell’Europa, non immune da colpe per un atteggiamento che ha contribuito a creare instabilità in molti dei contesti geopolitici di riferimento”.
L’Islam politico è finito sul banco degli imputati, con antichi odi e nuovi posizionamenti strategici che hanno alimentato una nuova frattura tra la parte sunnita (guidata dall’Arabia Saudita) e quella sciita (con l’Iran in prima fila). Figlie di questa grande divisione sono anche le guerre in Siria e in Yemen che hanno coivolto a livello militare le più importanti potenze mondiali. Gli Stati Uniti hanno perso il monopolio delle scelte politiche internazionali, scontando incapacità diplomatica e debolezza strategica, lasciando sempre più spazio alla Russia di Putin, unico grande attore in Medio e Vicino Oriente, capace di negoziare con tutti, condizionando scelte politiche, esiti delle guerre (si pensi alla Siria) e prospettive economiche (la via del gas oggi sembra essere un affare quasi esclusivo di Mosca).
L’incontro di Venerdì 25 maggio. Sarà proprio il neo deputato del M5S Pino Cabras a parlare del ritorno della grande Russia sul palcoscenico internazionale, lui che in questi anni, attraverso numerose esperienze editoriali, ha raccontato per filo e per segno le grandi contraddizioni della politica estera, con un punto di vista critico sugli Stati Uniti, l’Europa e le Monarchie del Golfo. Dai fatti ucraini fino alle vicende del Mediterraneo, Cabras è sempre stato un osservatore attento e scrupoloso, un esempio di buona informazione che per necessità di cose è diventata contro informazione.
Si parlerà molto di Siria dove da 7 anni si consuma un conflitto che è diventato globale per la presenza di un numero così elevato di potenze che qualcuno non ha caso ha parlato di terza guerra mondiale. Si parlerà di quel conflitto in modo non convenzionale, offrendo una prospettiva molto diversa da quella offerta dai media occidentali, sempre di più costruttori di fakenews e manipolatori di verità. E ad accompagnare il pubblico in questo viaggio dentro la Siria ci saranno due mostri del giornalismo di guerra, gli inviati Alberto Negri e Gian Micalessin.
Sarà l’occasione, tra le altre, per parlare anche del dramma dei cristiani attraverso i reportage sul campo, quel teatro di guerra che molti “presunti esperti di Siria” non hanno mai calpestato. Si parlerà anche del ruolo dell’Iran e dei suoi nemici, vecchi e nuovi: Israele, Arabia Saudita e gli Usa di Trump. Alberto Negri, analista ISPI, fornirà un quadro complessivo degli intrecci, conosciuti e non, che caratterizzano il presente e il futuro di un’area geografica sulla cui testa aleggia sempre lo spettro di un conflitto armato.
L’appuntamento è quindi per il 25 maggio – Ore 18
“La fine dell’egemonia americana: il ritorno della grande Russia”. Incontro con Pino Cabras.