La lotta al cambiamento climatico passa per gli enti locali. “Ogni luogo, ogni città deve fare la sua parte per produrre energia in modo attento”: con questa premessa Francesco Pigliaru ha aperto i lavori del convegno-incontro all’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, “Dialogo con i cittadini su azioni e strumenti per contrastare i cambiamenti climatici”.

Iniziativa promossa proprio per “far arrivare questo concetto in modo chiaro alla popolazione”. “Siamo un’Isola conosciuta nel mondo per le sue bellezze paesaggistiche, ci teniamo molto a preservare ciò che abbiamo”, sottolinea il presidente della Regione, anche nella sua veste di componente del Comitato europeo delle Regioni. “Grazie al Patto per la Sardegna del 2016 abbiamo a disposizione molti fondi per gestire un aumentato rischio idrogeologico – spiega – abbiamo impostato i progetti per intervenire su tutti i 70 canali tombati più pericolosi in Sardegna e che sono delle vere proprie bombe a orologeria, pronte a esplodere alla prima pioggia”.

Il governatore ha ricordato i venti milioni di euro utilizzati per rendere autonomi “due pezzi importanti delle nostre università di Cagliari e Sassari con sperimentazioni energetiche rinnovabili”, e l’investimento sulla mobilità elettrica con 650 stazioni di ricarica in tutta l’Isola. L’assessora all’Ambiente, Donatella Spano (coordinatrice della Commissione Ambiente ed Energia della Conferenza delle Regioni) ha detto che “manca ancora, a livello nazionale, una chiara governance sul cambiamento climatico”. Come conferenza delle Regioni, “noi abbiamo fatto la nostra parte creando un tavolo interregionale che si interfaccia con il ministero dell’Ambiente, ma questo non può bastare, devono essere coinvolti tutti i ministeri”. La Regione – ha ricordato – ha aderito al Patto dei Sindaci, il principale movimento europeo che vede impegnate le autorità locali e regionali ad aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili nei loro territori.

“Anche un terzo dei comuni sardi ha aderito – ha puntualizzato l’assessora all’Industria, Maria Grazia Piras – la Regione è a favore delle energie rinnovabili, l’importante è che la produzione abbia ricaduta economica del territorio”. “Oggi – ha evidenziato ancora Pigliaru – è importante dire che esistono tanti strumenti per finanziare la produzione delle rinnovabili, finanziamenti a fondo perduto e anche più complessi, ma ci sono”. Di finanza e cambiamento climatico ha parlato anche Francesco Bosello, professore dell’Università di Milano e responsabile della divisione Analisi Economica degli impatti e delle politiche sul clima del centro Euro-Mediterraneo sui cambiamenti climatici.

“Mitigare e ridurre le immissioni costa tra l’uno e il due per cento del Pil mondiale, tra gli 800 e i 1200 miliardi di dollari”. Quanto produce la finanza per il clima? “Circa 390 miliardi, un terzo del necessario”.