La sfilata del Sardegna pride ritorna a Cagliari dopo la parentesi di un anno a Sassari. Musica, balli, carri in corteo stracarichi di gente e interventi. Tutto in nome del rispetto delle differenze con particolare attenzione I diritti e alla cultura delle persone lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e queer. Ma non si esaurisce tutto nella giornata del gran finale il 7 luglio con partenza da via Sant’Alenixedda. Da domani parte infatti la Queeresima, quaranta giorni di iniziative che toccheranno cinema, libri, salute, arte, laboratori. E si comincia da Nuoro con la manifestazione “Unu trenu chene frenu!” (un treno senza freno).
“È un’intera serata – ha detto il presidente di Carlo Dejana, presidente Arc – in una città che non ha mai visto eventi su questi temi”. Previsto un corteo per le vie di Nuoro. Lo schema è quello di un ipotetico viaggio in treno, da una stazione all’altra, tra performance e momenti di riflessione.
“I diritti stanno emergendo – ha detto Carlo Cotza, attivista Arc – ma ci siamo chiesti: esiste ancora l’omofobia? La risposta è stata Sì. Soprattutto in sistemi codificati: famiglia, scuola, lavoro. Le persone finiscono per autocensurarsi: è ancora una situazione difficile”. Un altro momento importante è il “cerchio di silenzio”, manifestazione senza rumore in programma domenica in piazza Ravot alle 11.30 dalla Chiesa Evangelica Battista di Cagliari. “La conferma dell’urgenza e la necessità di questa manifestazione – ha detto l’assessore della Cultura Paolo Frau – arriva dal fatto che, ad esempio, è proprio di questi giorni la notizia che l’Italia occupa la 32/a posizione su 45 stati per uguaglianza e parità di diritti per le persone Lgbt”.
Il tema scelto per il 2018 è “La visibilità Lgbt e queer”. Previste tra Cagliari, Assemini e Carbonia ben ventisette iniziative.