Novità ai vertici del Progetto Autodeterminatzione. Archiviata una prima fase caratterizzata dalla leadership dal giornalista Anthony Muroni, il movimento ha nominato un presidente, Fabrizio Palazzari (candidato alla Camera) e una nuova portavoce, Stefania Lilliu.
Della formazione che parteciperà ai prossimi appuntamenti elettorali, a partire dalle amministrative di giugno, fanno parte varie anime: Gentes, Sardegna Possibile, Rossomori, Sardigna Natzione, Irs, Liberu e Radicales Sardos pro s’Autodeterminazione. Escono invece l’associazione che fa capo all’ex direttore dell’Unione Sarda, Sardos, e Communidade. “Il progetto – ha spiegato Palazzari – si è irrobustito dopo il le elezioni del 4 marzo, attraverso un lavoro di partecipazione dal basso fondato sui contenuti concreti che interessano la nostra terra e sulle specificità dei territori che la compongono, con il quale intendiamo formulare una nuova proposta alla società sarda”.
Per la portavoce Lilliu “Autodeterminazione rappresenta un movimento politico e culturale, un soggetto plurale con una leadership diffusa aperto a tutti, purché condividano i nostri valori fondanti di sardi e progressisti senza vincoli con i partiti italiani”. L’ex consigliere regionale di Irs, Gavino Sale, ha osservato che “si è innescato un processo ormai irreversibile di trasformazione che riguarderà il Pd, il centro destra e gli altri soggetti politici; noi vogliamo rappresentarlo non come elite ma come nazione sarda, dimostrando fra l’altro che i sardi sanno essere molto uniti”. Infine il consigliere regionale Emilio Usula (Rossomori) ha definito il nuovo Progetto Autodeterminatzione come un insieme di forze, culture e sensibilità politiche che intendono dare vita ad una idea di governo della Sardegna profondamente diversa da quella dei partiti italiani”.