Radio Papesse torna in diretta per uno show dallo studio fiorentino a Villa Romana in collegamento con il Teatro Massimo di Cagliari. La MGallery ospita “Nessun uomo è un’isola”: protagonista del Live Radio Event in programma giovedì 17 maggio sarà la prima radio italiana dedicata in toto all’arte contemporanea e sperimentazione sound art.

L’evento sarà fruibile gratuitamente dalle 19. E’ frutto della sinergia tra Exma – Consorzio Camù e Sardegna Teatro da cui è nata la MGallery, estensione dello spazio teatrale dove prendono forma esposizioni e eventi legati ai diversi linguaggi dell’arte contemporanea, luogo di incontro, socialità e confronto. Il programma è curato da Micaela Deiana. La selezione di ascolto sarà introdotta da Ilaria Gadenz e Carola Haupt, poi spazio a interviste e interventi sound.

Dal 18 maggio il viaggio butleriano nell’archivio di Radio Papesse sarà fruibile in una sound station alla MGallery, lo spazio espositivo del Teatro Massimo di Cagliari. Si potrà ascoltare Radio Papesse in diretta dal Teatro Massimo sul sito radiopapesse.org e sardegnateatro.it. Questi i contenuti della diretta radio: “Dove andiamo a parare? Perché non andiamo a parare più da nessuna parte attraverso la strada?”, intervista a Andrea Lissoni e Carlos Casas. “An immaterial retrospective. Intervista a Pirici & Pelmus. “La seduta”, intervista a Adelita Husni Bey. “Dismembered city of augmented bodies, di Johannes Paul Raether. “Body of War”, intervista a Isabel Rocamora.

Gli interventi sonori sono di Canon Pokajanen, Arvo Part; Tsampouna, James Andean; Chorus of Refugee, A. Heppermann + J. Cady. “Rispondiamo a un invito, quello della curatrice Micaela Deiana, che ci ha dato l’occasione di riascoltare il nostro archivio alla luce delle teorie di Judith Butler e della sua recente collezione di saggi L’Alleanza dei corpi- spiegano da Radio Papesse – abbiamo riletto il nostro archivio a partire dalle suggestioni degli scritti di Butler e accompagneremo gli ascoltatori in un percorso che si snoda fra interviste ad artisti e critici, interventi di sound art e field-recording. La riflessione sul corpo vulnerabile e sui corpi alleati che rivendicano il proprio diritto di apparizione diventa anche l’occasione per ripensare la pratica radiofonica di Radio Papesse”.