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Il Pd sassarese è alla resa dei conti. Nella direzione cittadina convocata ieri dal segretario Gianni Carbini per cercare di riappacificare le truppe dem divise dall’ennesimo scontro interno maturato a Palazzo Ducale, il sindaco si è trovato contrapposto alle correnti che fanno capo all’asse Silvio Lai-Gavino Manca-Giacomo Spissu.

Dopo la riapertura della crisi in Comune, culminata un mese fa con le dimissioni da capogruppo Pd di Carla Fundoni e l’abbandono del gruppo dem da parte della consigliera Lisa Benvenuto, ieri Nicola Sanna ha chiesto al suo partito di fare un passo indietro e di cedere l’unico posto in Giunta rimasto vuoto da oltre un anno (l’assessorato alla Cultura) agli alleati, e di proseguire quindi uniti fino al termine del mandato, a primavera 2019.

Il segretario cittadino ha proposto invece un rimpasto in Giunta, la revisione del patto di fine consiliatura per individuare pochi punti programmatrici da portare a termine e, soprattutto, le primarie di coalizione per scegliere il candidato sindaco del prossimo anno. Una proposta che quindi esclude la ricandidatura d’ufficio del sindaco uscente. La direzione è stata aggiornata a giovedì sera, quando gli iscritti voteranno le due proposte. Nel frattempo questa sera in Consiglio comunale si è respirato il clima teso della maggioranza, con le assenze di 4 consiglieri Pd e di altri 5 di maggioranza. L’opposizione è uscita dall’aula facendo mancare il numero legale e costringendo l’assemblea a rinviare l’approvazione del regolamento sulla tassa di soggiorno.

“Il centrosinistra dimostra ancora una volta l’irresponsabilità dei suoi consiglieri con i partiti impegnati solo ad affrontare i propri dissidi interni e non i problemi della città”, protestano Manuel Alivesi di Forza Italia e Giancarlo Carta di Fratelli d’Italia. “Se esiste una maggioranza lo dimostri altrimenti il sindaco prenda atto del fallimento e si dimetta”. La riunione del Consiglio è stata aggiornata alla prossima settimana.