Incontro tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini alla Camera in mattinata dopo il via libera di ieri di Silvio Berlusconi al governo ‘giallo-verde’. “Sulla composizione dell’esecutivo e sulla questione del premier sono stati fatti significativi passi in avanti nell’ottica di una costruttiva collaborazione tra le parti con l’obiettivo di definire tutto in tempi brevi per dare presto una risposta e un governo politico al Paese”, si legge nella nota congiunta di Matteo Salvini e Luigi Di Maio diffusa al termine dell’incontro di questa mattina alla Camera. Si terrà “già oggi pomeriggio la prima riunione con i responsabili tecnici dei diversi settori del MoVimento 5 stelle e della Lega”. Esiste la possibilità che M5s e Lega chiedano al Quirinale più tempo per presentare la loro proposta di governo. “Ne stanno discutendo”, ha detto il capogruppo della Lega Giancarlo Giorgetti dopo aver partecipato al vertice.

“Sono momenti importanti non per il Movimento ma per la Repubblica italiana “, dice Luigi Di Maio in un video su Fb dove ammette: “Il tempo non è tantissimo” ma “dobbiamo fare un lavoro fatto bene” con l’unico obiettivo di “ottenere risultati significativi per i cittadini”. “Non posso nascondere la gioia per il fatto che possiamo finalmente iniziare ad occuparci dei problemi dell’Italia” aggiunge.

Sulla premiership al momento i giochi sono aperti: resta l’opzione del nome terzo ma salgono le chance che a Palazzo Chigi ci vada proprio Salvini. “Per me sarebbe un onore guidare il Paese”, spiegava ieri in tarda serata il leader della Lega. La notizia del sostanziale ok di Silvio Berlusconi al governo giallo-verde arriva mentre Di Maio si appresta ad a andare a cena al ristorante “Coso”, nei pressi della Camera. Con lui ci sono alcuni membri dello staff del Movimento oltre che Stefano Buffagni, parlamentare tra i più vicini si vertici pentastellati, “Domani incontro Salvini parliamo prima di temi poi di nomi”, annuncia Di Maio dando una sorta di timing della formazione del governo: prima la stipulazione del contratto, poi il voto degli iscritti, quindi la certificazione dell’esecutivo. Servono ore, forse giorni, ma il clima a tavola è positivo, anche perché il fallimento dell’intesa metterebbe nei guai sia Di Maio che Salvini. Ma sull’intera operazione grava il nodo della premiership. L’opzione premier tecnico resta secondaria perché sia la Lega sia il M5S preferiscono una figura politica. E, in questo contesto, dal M5S arriva anche una prudente apertura a Salvini premier. Non sarà facile, perché Di Maio, al di là delle dichiarazioni ufficiali, non sembra aver ancora rinunciato ad una soluzione che lo veda a Palazzo Chigi. E, anche per questo, resta attuale l’idea della staffetta, magari con Salvini come prima inquilino, in ordine cronologico, di Palazzo Chigi. Mentre, nel borsino notturno, sembra perdere perso l’idea di Giancarlo Giorgetti premier. I giochi restano apertissimi, con una condizione: se il M5S darà il suo placet a Salvini avrà, inevitabilmente, ministeri di peso. A cominciare da quelli economici, ai quali il Movimento punta da tempo.