«Licenziati dopo aver lavorato per oltre dieci anni alla stessa commessa con Enel energia: spostati da un’azienda all’altra, licenziati e riassunti, sempre nell’ambito della stessa attività. Oggi quel servizio prosegue, ma senza di loro. Il Governo verifichi il rispetto della normativa sugli appalti e l’applicazione della clausola sociale».
È quanto afferma il deputato del Movimento 5 Stelle, Andrea Vallascas, che ha presentato un’interrogazione ai ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e dello Sviluppo Economico in merito all’avvio del procedimento di licenziamento collettivo di trenta dipendenti del call center Dynamicall che hanno lavorato nell’ambito di una commessa con Enel energia in capo da dodici anni al consorzio Call2net.
«La Dynamicall – spiega Vallascas – è l’ultimo datore di lavoro dei trenta dipendenti che oggi rischiano il posto di lavoro. In realtà, nel corso di circa dodici anni, hanno sempre lavorato alla stessa commessa con Enel energia gestita dal consorzio Call2net, tramite numerose società del gruppo».
«Una commessa – prosegue – che inizialmente impegnava oltre 120 dipendenti, assunti con contratti a tempo determinato e, di volta in volta, licenziati da un’azienda per essere riassunti in un’altra, una prassi che, tra le altre cose, avrebbe permesso alle società di usufruire degli sgravi fiscali previsti per l’assunzione di lavoratori in stato di disoccupazione».
«Le ultime vicissitudini dei lavoratori, sfociate nella procedura di licenziamento – aggiunge Vallascas –, hanno anche il sapore della beffa. Per circa un anno i trenta dipendenti sono stati distaccati in un’altra azienda, la Zeroquattronove, dove hanno formato il personale neoassunto che, oggi, se dovessero essere confermati i licenziamenti, sarà impegnato nella stessa commessa con Enel energia».
«Vorremmo – conclude Vallascas – che venisse fatta chiarezza sui dettagli dell’appalto con Enel energia per sapere per quale soggetto i trenta lavoratori hanno effettivamente lavorato in questi anni e che venisse applicata la clausola sociale, in base alla quale i lavoratori seguono le sorti della commessa di lavoro e non dell’azienda che li ha assunti. Infine, con l’interrogazione viene sollecitata una verifica presso Enel in merito ai volumi di traffico telefonico richiesti. Dai dati emersi e dal fatto che si sta procedendo a nuove assunzioni, non sembra ci siano le condizioni per il licenziamento dei trenta dipendenti».
Andrea Vallascas – deputato M5s