“Nonostante l’impegno dell’Anas, ai subappaltatori, ai fornitori e ai mandanti coinvolti nei lotti fermi della Sassari-Olbia non è stato versato ancora nulla”. Lo denuncia Confapi Aniem, l’associazione nazionale delle piccole e medie imprese edili al termine dell’incontro a Cagliari, con Anas e organizzazioni sindacali.

Un faccia a faccia è servito per fare il punto sui cantieri fermi a causa della crisi finanziaria di alcune imprese appaltatrici o per via del fatto che altre aziende si trovano in concordato preventivo. Situazioni differenti che stanno provocando lo stesso gravissimo problema: il mancato rispetto dei tempi previsti e i mancati pagamenti delle maestranze delle ditte in subappalto. Per Confapi Aniem “i ritardi sono dovuti non solo alle vicende giudiziarie e alle procedure fallimentari che hanno riguardato le imprese aggiudicatrici”, ma anche “al colpevole ritardo di Anas prima e dopo il deposito dell’istanza di concordato da parte di Oberoser”. Quell’istanza, sottolinea la sigla che rappresenta le società titolari dei subappalti, “non dà inizio alla procedura concordataria fino a quando il concordato non sarà approvato dal tribunale”. I costruttori ritengono che “l’istanza promossa dall’Anas dinanzi al tribunale di Bolzano per essere autorizzata al pagamento diretto è solo dilatoria”. La controprova è data dal fatto che “il lotto 7, al contrario del lotto 2, è ultimato e aperto al traffico dal giugno del 2016”.

Ecco perché, insistono le imprese edili, “non sussiste alcun motivo che possa impedire all’Anas di effettuare i pagamenti diretti delle mandanti, dei subappaltatori e dei fornitori”. Come precisa il presidente di Confapi Aniem, Giorgio Delpiano, “a causa di queste situazioni e della esposizione bancaria maturata, le condizioni di alcune imprese sono fortemente compromesse e, senza un chiaro e incisivo intervento risolutivo per lo sblocco dei pagamenti, la prospettiva che le attende è la chiusura delle attività”. Per questo l’associazione chiede “l’intervento di Anas, Regione, associazioni di categoria e sindacati presso il presidente del Tribunale di Bolzano, perché Anas sia autorizzata a pagare”.