Doveva testimoniare all’udienza che vede il fratello imputato di stalking e violenze nei confronti dell’ex compagna, ma il suo stato di choc e le richieste del difensore hanno convinto il giudice Giamapaolo Sanna a rinviare la deposizione.

Così Monica Saba, 34 anni di Quartu, arrestata con l’accusa di tentato omicidio, è stata scortata nuovamente nel carcere di Uta, in attesa che domani mattina compaia davanti al Gip per l’interrogatorio di convalida dell’arresto. La donna era stata bloccata dai carabinieri il 25 aprile scorso a Flumini di Quartu per aver sparato due colpi di pistola contro il padre dell’ex cognata, parte offesa nel processo contro il fratello ventisettenne.

Davanti al giudice, l’avvocato Marco Lisu, che difende il giovane in carcere per stalking, ha fatto sfilare una decina di testimoni che hanno difeso l’imputato. Nelle udienze precedenti avevano testimoniato gli investigatori e i parenti della vittima, convocati dal pubblico ministero Gaetano Porcu e dall’avvocata di parte civile Anna Maria Busia. Proprio le tensioni e i dissidi familiari legati alla fine della relazione tra i due giovani, avrebbero innescato il litigio che avrebbe portato mercoledì scorso Monica Saba a prendere la pistola (risultata rubata ad un vigile) e sparare contro l’ex suocero del fratello, per fortuna senza colpire nessuno.

Mentre quindi si attende per la donna la convalida dell’arresto e la formalizzazione del capo d’imputazione da parte del pm Enrico Lussu, titolare del fascicolo sulla sparatoria, si sta chiudendo il dibattimento del processo per stalking e maltrattamenti al fratello: il 4 maggio sfileranno gli ultimi testimoni della difesa, tra cui Monica Saba, che però potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere in quanto indagata per un reato connesso e parente stretta dell’imputato. Il giudice ha anche previsto la discussione di tutte le parti: requisitoria del pm, arringhe della parte civile e della difesa.