“Il territorio non può più attendere, la classe politica locale ma anche regionale e nazionale deve mantenere fede agli impegni presi negli anni, il Mater Olbia risponde a un’esigenza di tutto il territorio, che ha bisogno di servizi sanitari e di non lasciare quella struttura in abbandono”.
È l’appello con cui il sindaco di Olbia, Settimo Nizzi, ha aperto i lavori del Consiglio comunale aperto convocato, spiega, per “fare fronte comune di fronte al rischio che quel progetto, la cui prima ipotesi ha ormai quasi trent’anni, possa subire una battuta d’arresto”. “Siamo tutti impegnati per un obiettivo che non è di una parte politica, ma di tutta la comunità”, sottolinea ancora Nizzi, secondo il quale “è fondamentale far sentire la nostra voce, per questo chiediamo che si verifichino le condizioni per partire”.
All’invito del presidente del Consiglio Giampiero Mura hanno risposto tutti gli attori economici, sociali e culturali del territorio, ma anche molti sindaci della Gallura, i consiglieri regionali Giuseppe Fasolino, Giovanni Satta, Giuseppe Meloni e Pierfranco Zanchetta, i deputati Nardo Marino, Pietro Pittalis e Ugo Cappellacci e il senatore Giuseppe Luigi Cucca.
“Abbiamo confermato la volontà della Regione di continuare nel progetto del 2014 per l’avvio di un centro di alta specialità che si integra con le Università sarde e il sistema sanitario regionale, ponendo fine a una piaga creata dalla fine del San Raffaele, a causa del quale la Gallura è sempre rimasta condizionata dall’esiguità del numero dei posti letto”. L’ha riferito l’assessore della Sanità, Luigi Arru, intervenendo in collegamento telefonico con il Consiglio comunale aperto convocato a Olbia per affrontare i problemi che stanno rallentando il progetto della Qatar Foundation. Oggi Arru, insieme al governatore Francesco Pigliaru, ha incontrato per oltre un’ora i vertici della Fondazione Policlinico Gemelli, partner scelto dalla fondazione qatariana. L’incontro avrebbe dissipato alcuni dubbi sulla comunione di intenti tra investitori e Regione. Il “faccia a faccia” ha seguito il confronto di ieri con la Presidenza del Consiglio dei ministri, durante il quale il governo ha accolto con favore il ruolo della Fondazione Gemelli e si è reso disponibile a investire risorse nazionali nel progetto di alta ricerca in Sardegna.
“Si tratta di drenare e far fronte a quei 15mila ricoveri che ogni anno si trasferiscono in Lombardia, Emilia Romagna e Lazio – ha detto Arru all’assemblea di Olbia – ma l’interesse strategico è anche di avere un centro di alta specialità”. Rispondendo poi alla domanda rivoltagli dal sindaco Settimo Nizzi su cosa concretamente farà la Regione, dalla quale è attesa una delibera che sblocchi la situazione, Arru ha detto: “La Regione è pronta a fare tutto quello che deve fare, e intanto prosegue con l’interlocuzione per capire come colmare la vacatio prodotta dalla mancata proroga dello Sblocca Italia, che consentiva una deroga alla spending review ereditata dal governo Monti”.