“Serve ogni sforzo per approvare una buona legge, e non una legge purché sia”. Al dibattito pubblico all’ex Manifattura Tabacchi interviene anche il padre del Piano paesaggistico regionale (Ppr), Renato Soru, l’unico non portatore di interesse a prendere la parola.
L’europarlamentare del Pd insiste sulla necessità di semplificare le norme che consentiranno ai Comuni di approvare i Piani urbanistici comunali. “Senza i Puc – spiega – il Ppr resta un vincolo, esisterà solo quando saranno operativi i Puc che i sindaci hanno la responsabilità di approvare”. Sugli altri nodi della legge, Soru argomenta: “Prendo atto della volontà della Giunta di stralciare l’articolo 43 sull’opportunità di realizzare progetti ecosostenibili di grande interesse sociale ed economico, e l’allegato 4 sui criteri di calcolo delle cubature Comune per Comune”. Quanto all’art. 31 che prevede incrementi volumetrici nella fascia dei 300 per gli alberghi che non hanno già usufruito del Piano casa, l’ex governatore chiarisce: “Saranno una novantina in tutto, è giusto aiutarli a stare sul mercato”.
Un appunto sul testo: “170 pagine sono troppe – osserva – bisogna avere la capacità di essere generali e astratti”. Soru non era l’unico politico presente all’ex Manifattura. A parte l’assessore all’Urbanistica, Cristiano Erriu, c’erano il governatore Francesco Pigliaru, il presidente del Consiglio regionale Gianfranco Ganau, il presidente della commissione Urbanistica Antonio Solinas, il segretario regionale del Pd Giuseppe Luigi Cucca, Eugenio Lai di Mdp e il presidente dell’Anci Emiliano Deiana. Nessuno di loro ha parlato.