“Ci rimetteremo alla volontà che sarà espressa durante il dibattito pubblico”. Esordisce così, l’assessore all’Urbanistica Cristiano Erriu in occasione del primo incontro convocato dalla Giunta all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari con i portatori di interesse per discutere il ddl urbanistica che dovrebbe approdare in Aula entro luglio. Tuttavia, avverte Erriu alla luce delle osservazioni avanzate dal Campo progressista Sardegna, “non facciamoci spaventare dal rischio impugnazione della legge, non può costituire una barriera, d’altra parte a suo tempo anche il Ppr venne impugnato dal Governo”.
L’assessore ribadisce l’obiettivo del dibattito pubblico: “Acquisire il parere di tutti gli stakeholder, dei cittadini, degli amministratori locali e di tutti quanti hanno interesse alla realizzazione di una legge urbanistica nuova che aiuti la Sardegna a rendere più efficaci le politiche di salvaguardia e tutela a partire dal Ppr, e assicurare condizioni di sviluppo sostenibile per uscire dalla crisi”. Le questioni più controverse, ricorda Erriu, riguardano lo sviluppo turistico nelle coste. “La Sardegna è penultima in Italia come utilizzo edilizio delle coste, siamo una regione virtuosa – osserva – ci sono territori come la Gallura che sono congestionati, altre aree di deserto e natura selvaggia”.
Il turismo nell’Isola equivale al 7% del Pil, “ma con delle fortissime differenze – precisa l’esponente della Giunta – in Gallura vale il 30%, nel Sulcis e nel Medio Campidano il 2%”. Quindi, spiega, “immaginare che vi possa essere una riqualificazione degli alberghi esistenti anche con qualche limitato premio volumetrico, riteniamo che sia una base di discussione ragionevole per uno sviluppo che valorizzi l’esistente”. Ovviamente, sottolinea il titolare dell’urbanistica, “diciamo no a nuovi alberghi dentro la fascia dei 300 metri e sì alla possibilità per chi già c’è di migliorare l’offerta aumentando la dimensione delle stanze o di realizzare qualche servizio in più che consenta di lavorare non solo a luglio e agosto ma anche a maggio ottobre”.
“Questo – chiarisce – è il tema in discussione”. Presenti all’ex Manifattura vari rappresentanti delle associazioni ambientaliste, ma anche Federalberghi, Confapi, Copagri, Confartigianato, Confcommercio, Ance, Confindustria e le Camere di Commercio, ordini professionali e i sindaci. In generale gli ambientalisti, Italia nostra in primis, e poi il Gruppo di intervento giuridico, hanno ribadito la contrarietà a qualsiasi incremento di consumo del suolo nella fascia dei 300 metri.