Il terremoto nel Pd sassarese continua a scuotere Palazzo Ducale. Questo pomeriggio i dem hanno prima perso pezzi in Consiglio comunale, con la consigliera Lisa Benvenuto che ha lasciato il gruppo confluendo nel Misto di maggioranza. Poi la capogruppo Carla Fundoni si è dimessa dal suo incarico, comunicando la decisione via mail alla segreteria cittadina e provinciale.
Sono gli strascichi velenosi della spaccatura che si è aperta nel partito dopo l’arrivo in aula di una mozione con cui undici consiglieri di maggioranza, poi scesi a sette, chiedevano al sindaco la destituzione del presidente del Consorzio industriale provinciale, Pasquale Taula. Un documento che vedeva come prima firmataria proprio Fundoni, e che ha lacerato il Pd mettendo il sindaco, Nicola Sanna, contro una fetta del suo stesso partito. Oggi le nuove defezioni.
“Manca, all’interno del mio gruppo consiliare, il confronto leale che io ho sempre garantito – ha detto in Consiglio Benvenuto – Ho partecipato a riunioni e incontri, frettolosi o eterni, nei quali una maggioranza precostituita imponeva, invocando i principi della democrazia, una scelta, soprattutto incentrata sul metodo, che molto spesso si discostava dalla mia posizione. Fino al punto estremo di ignorarmi, protocollando una mozione che, a nome Pd, chiedeva chiarimenti sull’attuazione delle politiche di sviluppo del Cip. E purtroppo oggi posso solo constatare – ha chiarito – che, all’interno del mio gruppo consiliare, manca soprattutto la volontà di andare oltre le posizioni personali”.
Quanto ai lavori della commissione Ambiente, con l’audizione di Taula, la consigliera ha spiegato: “Ho seguito la commissione da uditore perché, nonostante non potesse prendervi parte, la capogruppo del Pd ha ritenuto non fosse opportuna la mia sostituzione ‘viste le posizioni differenti’. Ho compreso le motivazioni di questa scelta ma, mi chiedo, è legittima? Non so più quanto l’insieme dei comportamenti adottati dal mio gruppo siano politicamente corretti”, ha continuato Benvenuto puntando il dito contro la capogruppo Fundoni. Quindi lo strappo: “Prendo le distanze da questo modo di fare, non vedendo più garantita la rappresentatività delle mie posizioni”.
Dopo il Consiglio la risposta di Fundoni è arrivata con la lettera di dimissioni inviata ai segretari del Pd, che ora dovranno cercare di ricucire gli strappi. “Nei prossimi giorni – annuncia il segretario cittadino Gianni Carbini – convocherò la direzione per ragionare su ciò che è accaduto e che sta accadendo, è assolutamente necessario che si trovi un punto di incontro nell’interesse del partito e soprattutto della città”.