Guernica, la più celebre opera di Pablo Picasso, non è una denuncia pittorica degli orrori della Guerra civile spagnola. Bensì un semplice “ritratto di famiglia”. E’ questa la tesi rivoluzionaria José María Juarranz de la Fuente, storico e docente di Storia dell’arte in pensione. L’opera del 1937, che misura 3,5 per 7,8 metri, “non rappresenta affatto il bombardamento di Guernica”, sostiene lo storico nel libro appena pubblicato “Guernica. La obra maestra desconocida”, il quale – osserva El Pais – “distrugge un mito”. .
Ma su quali basi poggia questa nuova teoria?
Tanto per iniziare, Juarranz afferma che il titolo dell’opera non è di Picasso, ma di un suo amico che, vedendo il dipinto una ventina di giorni dopo l’inizio degli schizzi preparatori, esclamò: “”Guernica!”. E poi c’è da considerare la tempistica: secondo gli studi condotti da Juarranz, Picasso iniziò il dipinto a olio, commissionato dal Governo della Seconda Repubblica per l’Esposizione Universale, prima dei bombardamenti avvenuti il 26 aprile 1937. Infine, l’artista spagnolo si è sempre considerato “apolitico”: “Perché quest’opera avrebbe dovuto fare eccezione?”, si chiede lo storico.
Sulla tela i tre drammi della vita di Picasso
Sulla grande tela dunque, Picasso non aveva voluto raffigurare la guerra, ma “tre momenti fondamentali della sua vita”, sostiene Juarranz, che per arrivare a questa conclusione ha condotto studi sull’artista, su tutti i lavori precedenti e sui 15 schizzi preparatori. Il primo momento che lo segnò a vita fu il terremoto di Malaga nel Natale del 1884, quando, a tre anni, dovette precipitarsi fuori casa con sua madre, incinta di sua sorella Lola. Il secondo fu il suicidio del suo amico Casagemas, che “lo colpì così tanto che diede inizio al periodo blu”. E il terzo fu il divorzio da sua moglie Olga.
Ecco chi sono i personaggi di Guernica
Nel “ritratto di famiglia” di Guernica, lo storico individua tutti i personaggi che hanno ruotato intorno all’artista.
- La madre che nell’opera piange la figlia che giace tra le sue braccia è Marie Thérèse, “l’amante clandestina dalla quale ha avuto anche una figlia: Maya”.
- Il toro “è lo stesso Picasso che volle concedersi un autoritratto alla maniera di Velazquez e Goya”.
- L’uccello rappresenta “Dora Maar: la sua amante ufficiale 29enne. L’uccello è ritratto sul tavolo mentre cinguetta e apre la bocca come per chiedere cibo. Ed è così che Picasso aveva dipinto Dora Maar in altre occasioni”, dice Juarranz. “Le sue piccole dimensioni indicherebbero, inoltre, la sua minore importanza rispetto alla madre, alla moglie e alla fedele Marie Thérèse, madre di sua figlia”.
- Il cavallo rappresenta Olga Koklova, ballerina ucraina e moglie di Picasso. Nel 1935 il pittore aveva chiesto il divorzio. E quando lavorava alla realizzazione di Guernica, il processo era ancora in corso. Lei aveva 45 anni; lui, 55. “Fu uno dei peggiori momenti della vita di Picasso. Nei disegni precedenti aveva dipinto una coppia di cavalli in atteggiamento amorevole; poi fece la sua comparsa il quadrupede in atteggiamento violento. Le attribuiva un personaggio difficile e la lingua tagliente simboleggiava aspre discussioni. Picasso non ha mai divorziato. Olga morì di cancro nel 1955”.
- La bambina nel grembo di sua madre è Maya, la figlia che l’artista aveva avuito da Marie Thérèse Walter. Picasso l’avrebbe “ritratta in uno dei momenti che lo avevano maggiormente colpito: la nascita, quando la bimba stava per morire e fu il pittore stesso a battezzarla non sapendo quanto a lungo sarebbe sopravvissuta. Poi divenne il suo padrino. Maya Widmaier-Picasso aveva 20 mesi quando suo padre dipinse Guernica.
- Il guerriero morto è Carlos Casagemas, l’amico suicida dedi Picasso. Pittore anch’egli, si sparò all’età di 20 anni (in diversi schizzi lo dipinse in una pozza di sangue) per il rifiuto di una donna (la spada spezzata avrebbe simboleggiato la sua impotenza sessuale). Fu una “catarsi” per Picasso.
- Le donne rappresentano sua madre Maria. “Sia la donna con la lampada che quella che poggia un ginocchio sul pavimento evocherebbero sua madre, ritratta nel drammatico momento del terremoto di Malaga, quando Picasso aveva tre anni e dovettero scappare di casa frettolosamente. Come quel giorno, entrambi portavano un fazzoletto (“Mia madre aveva un fazzoletto sopra la testa, non l’avevo mai vista così”, disse Picasso anni dopo)”.
- La figura con le braccia alzate verso l’alto rappresenta un angelo. È un personaggio “enigmatico e ambiguo, afferma José María Juarranz. Con le sue ali (sotto le braccia), la tunica ai piedi, le mani sollevate (come le immagini iconiche di Goya o El Greco) e le fiamme che emanano dal suo corpo (i triangoli), questa figura rappresenta un angelo in fiamme”.
Fonte: Agi