Sono stati complessivamente 70mila gli arrivi di turisti nel 2017 a Cagliari e Olbia con Airbnb: 40mila nel capoluogo sardo, provenienti da 93 nazioni diverse, e 30mila da 86 paesi nella città gallurese. A Cagliari l’host tipico affitta per 35 notti l’anno, con un guadagno medio di circa 2.800 euro.
Venticinque invece le notti a Olbia con un guadagno che scende a 2.700 euro. Secondo un sondaggio della società presso la sua community, la maggior parte degli ospiti ha dichiarato di aver scelto Airbnb per poter vivere come una persona del luogo (79%) e perchè più conveniente rispetto all’offerta turistica tradizionale (89%).
Oltre la metà (53%) dice di aver speso presso attività locali quanto risparmiato in fase di prenotazione, con il 44% di tutti gli acquisti effettuati in prossimità del luogo di soggiorno anziché presso i tradizionali distretti turistico-alberghieri. “Il business dei viaggi e del turismo registra tassi di crescita superiori alla maggior parte degli altri settori. E’ cruciale perciò – spiega Chris Lehane, Global Head of Policy and Communications di Airbnb – che più persone possibile possano beneficiarne.
Oggi però non tutte le forme di turismo sono uguali. Airbnb costituisce un’alternativa più democratica rispetto al tradizionale turismo di massa che da decenni fa sentire i suoi effetti alcune città”.