Salve le attività dei tre ippodromi sardi di Chilivani, Sassari e Villacidro, declassati a gennaio dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali (Mipaaf) che aveva così tagliato i finanziamenti. Il decreto che sospende la retrocessione sino al 31 dicembre prossimo è stato firmato questa mattina a Roma, dove era presente una delegazione con i fantini isolani in presidio e in sciopero della fame davanti al ministero insieme a deputati e consiglieri regionali, azioni di protesta poi sospese con l’arrivo delle buone notizie dal vertice. Grazie al provvedimento varato oggi già da domenica 22 aprile nell’ippodromo di Chilivani si potranno tenere gli appuntamenti in calendario. L’intervento predisposto tre mesi fa dal Mipaaf aveva declassato 11 ippodromi dei 29 presenti su tutto il territorio nazionale a causa soprattutto del basso giro di scommesse.

Il declassamento era stato subito osteggiato dai gestori degli ippodromi sardi con un ricorso al Tar che si deve ancora esprimere nel merito”Abbiamo fatto un lavoro straordinario – spiega all’ANSA il consigliere Gaetano Ledda del Psd’Az-La Base – ed è solo grazie alla mobilitazione messa in campo in questo mese e al pressing esercitato oggi qui a Roma che è stato raggiunto questo risultato. Siamo soddisfatti anche perché l’operatività, sin dalle prima battute, è salva”. “Si tratta di una buona notizia, tanto attesa dopo queste lunghe settimane di interlocuzioni costanti con il Ministero – commenta l’assessore regionale dell’Agricoltura Pier Luigi Caria – Ci siamo attivati da subito per difendere i nostri tre ippodromi spiegando che l’insularità e la poca popolazione della Sardegna erano elementi che non permettevano ai nostri centri di poter concorrere alla pari con gli altri ippodromi nazionali”.

“Il decreto firmato oggi arriva anche a seguito del nostro progetto di rilancio inviato al ministero – ricorda il presidente del consiglio di amministrazione dell’ippodromo di Chilivani, Nicola Fois – Ci auguriamo tuttavia che il Tar accolga il ricorso e bocci tutto il decreto Castiglione che, con il parametro di valutazione basato sulle scommesse, ci ha messo in questa brutta situazione”