Dall’alto, a cento metri d’altezza, vigileranno sulla città col preciso compito di scovare i furbetti della spazzatura pronti a dribblare la nuova raccolta porta a porta. Controlleranno le zone d’ombra in periferia dove spesso nascono discariche incontrollate. In futuro, forse, serviranno anche contro gli abusi edilizi. Quel che è certo è che a breve nel cielo di Cagliari dovranno convivere droni e fenicotteri.
Battute a parte, il Comune di Cagliari nel nuovo appalto della raccolta differenziata ha inserito l’utilizzo dei droni aerei con l’obiettivo di controllare chi cercherà di aggirare le nuove regole sui rifiuti, magari andando a gettare la spazzatura chissà dove. “Confermo che questo servizio è contenuto nel nuovo appalto di igiene urbana – spiega l’assessora all’Innovazione Tecnologica Claudia Medda – con i droni siamo in grado di avere un controllo molto più attento e dettagliato che in futuro potrebbe consentirci di individuare non solo discariche abusive ma anche sversamenti illeciti e incendi di rifiuti. Ora dobbiamo verificare che l’utilizzo avvenga secondo le norme sulla privacy e prima di tutto dobbiamo preparare gli operatori. Direi di vedere prima come funzionano in questo campo per poi sperimentare l’utilizzo in altri settori quali l’urbanistica e l’edilizia privata”.
Le parole dell’assessora, pronunciate in Consiglio comunale, arrivano durante il dibattito su una mozione proposta dall’opposizione, primi firmatari Pierluigi Mannino e Piergiorgio Massidda (#Cagliari16). Chiedeva di allargare l’utilizzo dei droni anche per la vigilanza ambientale e contro l’abusivismo edilizio. Non è passata all’esame dell’Aula, affossata da 16 voti contrari e 12 a favore. “La polizia municipale è sotto organico quindi sarebbe bene utilizzare la tecnologia per agevolarne i compiti – queste le motivazioni di Mannino – i droni potrebbero servire per evitare casi come quello degli incendi a Molentargius della scorsa estate. A fronte di un investimento minimo, nel tempo si risparmierebbe”. Nel Movimento 5 Stelle diversi i pareri di Antonietta Martinez “è un buon deterrente contro gli incivili” e Pino Calledda secondo il quale “vanno superati i problemi di autorizzazioni che l’Enac deve rilasciare e quelli riguardanti la privacy”. Dal centrosinistra, precisamente dal Partito Democratico è arrivato lo stop decisivo: “Non siamo contrari – ha detto il capogruppo Fabrizio Rodin – ma l’amministrazione è già impegnata in questa attività con un bando e non soltanto a parole. Sperimentiamo e vediamo in futuro”.
Andrea Deidda