E’ una morte coperta ancora da troppi dubbi quella che i consulenti nominati dalla pm Maria Virginia Boi vogliono fugare. Il decesso di una donna di 76 anni, ricoverata nella clinica San Salvatore di Cagliari, ha portato all’apertura di un fascicolo per omicidio colposo nei confronti di un medico quarantenne, iscritto nel registro degli indagati dopo la denuncia presentata dai familiari della vittima.
Il sospetto dei parenti è che alla donna sia stato somministrato un farmaco a cui era allergica. Ma dalla Procura si chiede prudenza: l’iscrizione nel registro degli indagati del medico è un atto di garanzia per consentirgli la nomina di un consulente di parte durante l’autopsia. La donna è morta domenica, due giorni dopo è stato fatto l’esame autoptico, mentre domani è previsto il funerale. Il pm ha nominato gli esperti Antonio Oliva dell’Università Cattolica di Roma e Vincenzo Arena, anatomo-patologo capitolino al Policlinico Gemelli. L’anziana, sofferente di Alzheimer, era stata ricoverata il 24 marzo al Policlinico di Monserrato (Cagliari) per una broncopolmonite e poi trasferita il 4 aprile nella casa di cura privata.
I familiari – nella denuncia – hanno fatto presente di aver trovato la parente in gravi condizioni mentre le veniva somministrato una flebo di un farmaco contenente penicillina, nonostante fosse stato comunicato che la donna fosse allergica (riportata anche su cartella clinica al momento del ricovero). L’anziana è morta poco dopo. Assistiti dallo Studio3A e dal consulente Michele Bandinu, i familiari hanno così sporto denuncia.