Insieme per intercettare sulla rete chi si può permettere una vacanza in Sardegna dai costi “normali” e chi può arrivare anche a picchi di 200mila euro.

Anche se è capitato qualche caso di turista nababbo che per un lungo periodo nell’isola ha sganciato un milione di euro. La speranza? Che l’unione dei due mercati non dia come risultato una semplice somma algebrica. Ma molto di più. È quanto è stato spiegato ai giornalisti dai vertici delle due società che hanno dato vita a una storica operazione nel campo del turismo isolano: l’acquisizione da parte di Portale Sardegna, online travel agency quotata in borsa, di una partecipazione del 51% di Royal Travel Jet, specializzata nelle vacanze di lusso, titolare dei marchi del network Charming. Un’operazione da 550.000 euro che consente al gruppo di arrivare a circa 5 milioni di visitatori nei portali di proprietà (rispetto agli attuali 2 milioni) e di contare su un database clienti aggiuntivo di circa 150.000 nominativi.

L’identikit del cliente ricco che arriva a spendere anche 200mila euro? Nell’85% dei casi è straniero. E di solito se ha tra i 30 e 40 anni pesca direttamente online senza passare per consulenti o segretari. Il cliente tipo invece di Portale Sardegna, oltre ad avere un budget più ridotto, è al 95% italiano. “Cambieranno tante cose – spiega l’ad di Portale Sardegna Massimiliano Cossu – le nostre responsabilità aumentano, ma cresce anche il livello dell’organizzazione e delle professionalità”. Il primo segnale è arrivato da piazza Affari con un più 8,3 sul titolo dopo la notizia dell’acquisizione finanziata da Banca Intesa. “Quotati in borsa con fondi da diverse nazioni per dare un segnale – sottolinea Cossu – la Sardegna può credere nello sviluppo del turismo con un vantaggio competitivo capace di creare valore e occupazione”.

Isola meta del lusso tra Santa Margherita di Pula e Costa Smeralda. “Quello che ci ha permesso di crescere – argomenta Andrea Atzeri, direttore finanziario Royal Travel Jet – è il mercato estero: Svizzera, Germania, poi Francia e Inghilterra. Un dato significativo: l’aviazione generale dell’aeroporto di Olbia è la seconda d’Europa”.