“La situazione di Ottana è esplosiva, o ci danno il modo per disinnescare questa bomba, oppure diamo le dimissioni”. Lo dichiara il sindaco Franco Saba prima di fare il suo ingresso alla riunione dei capigruppo con il governatore Pigliaru sulla crisi industriale del territorio, una questione ancora irrisolta che ha portato il Partito dei Sardi a disertare il vertice di maggioranza di questo pomeriggio.

In mattinata il primo cittadino ha incontrato il presidente a Villa Devoto: “E’ stato un tavolo interlocutorio, ancora non ci sono state risposte, abbiamo dialogato sulle possibili risoluzioni”, ha chiarito Saba. Un nuovo round è in programma la prossima settimana. Il 20, poi, conferma il sindaco, “saremo a Ottana con tutti i sindaci del territorio e gli imprenditori che vorranno partecipare, con l’obiettivo di unirci in una lotta pacifica”.

Si riferisce al direttivo nazionale del PdS fissato per venerdì 20 all’albergo ristorante “Funtana ‘e donne” sulla statale 131. Quali sono le richieste dei territori? “Innanzitutto le bonifiche – spiega il primo cittadino – si tratta di un’area da 250 ettari all’interno del recinto fiscale della ex Enichen, oltre al resto della zona industriale, 650 ettari totali”.

In secondo luogo “il ricollocamento dei lavoratori esclusi dal ciclo produttivo che hanno più di 40 anni, a Ottana su una forza lavoro di 1.400 persone tra i 18 a 60 anni 280 sono iscritti all’ufficio di collocamento. A questi si aggiungono i numeri di Ottana Energia e Polimeri, qualcuno ancora in mobilità in deroga, in ogni caso la zona interessata non comprende solo il mio paese”, sottolinea Saba. Infine, elenca il primo cittadino, “rendere il territorio appetibile ad altri imprenditori, in modo che si ricostruisca un sistema produttivo perché senza produzione non c’è ricollocazione e non ci sono assunzioni”.