I consiglieri del Partito dei sardi non saranno gli unici assenti al vertice di maggioranza in programma domani alle 15. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, si presenterà infatti da solo, senza nessuno dei suoi assessori. E’ già successo ma questa volta, nel primo vertice dopo la batosta elettorale subita dal centrosinistra il 4 marzo e quando mancano dieci mesi alla fine della legislatura, il gesto assume un valore differente, soprattutto rispetto alle dichiarazione dello stesso governatore in occasione del tavolo con il Pd dello scorso 29 marzo.
Allora Pigliaru aveva preso l’impegno per una rinnovata armonia con i territori, rispondendo così ad alcuni consiglieri del Pd che lamentavano il mancato coinvolgimento dei rappresentanti locali nelle iniziative promosse da diversi assessori. Non è escluso che al vertice di domani qualche alleato non parli della necessità di modificare l’assetto della Giunta. Ufficialmente i temi all’odg sono la legge urbanistica – probabilmente l’ultima grande riforma dell’esecutivo Pigliaru – la sanità, con riferimento alla riduzione delle liste d’attesa, e il lavoro. Questo, però, non sarà sufficiente a convincere il Pds a partecipare.
“Non prenderemo parte ad alcun vertice – hanno già chiarito – almeno fino a quando non verranno date risposte chiare alla crisi del lavoro nel centro Sardegna e al disastro della sanità”. Altro punto al centro della discussione potrebbe essere la legge elettorale. Oggi il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha convocato la conferenza dei capigruppo per illustrare una nuova proposta di legge. Ma l’esponente del Pds Gianfranco Congiu ha subito obiettato che questo provvedimento non è una priorità, abbandonando in polemica la riunione. L’opposizione ha approfittato della rottura in maggioranza per sostenere la mancanza di condizioni per andare avanti. E Pietro Pittalis, neo deputato di Fi e capogruppo prossimo alle dimissioni, ha poi inviato una nota in cui sottolinea che “la legge elettorale attuale garantisce la governabilità ed assicura una maggioranza certa all’interno del Consiglio”.