“A 40 anni dalla Basaglia abbiamo per legge chiuso i grandi manicomi, ma non siamo riusciti ad abolire la ‘manicomialità’, uno stile di custodia, di contenzione delle persone, mi riferisco ad esempio alla prassi di legare le persone nei luoghi di cura”.

Lo ha spiegato all’ANSA Piero Cipriano, psichiatra e psicoterapeuta, anticipando alcuni dei temi dell’incontro “Trilogia della riluttanza – duplice rapina poetica e fuga a gambe levate dagli orrori dell’ideologia psichiatrica”. Conferenza che lo vedrà sul palco del Teatro Massimo di Cagliari il 10 aprile dalle 18 e l’11 alla stessa ora al Palazzo Ducale di Sassari, assieme a Pierpaolo Capovilla, leader de il “Teatro degli Orrori”, cantautore impegnato sul fronte del disagio psichico.

Un incontro a due voci, con ingresso libero e frutto della collaborazione tra Sardegna Teatro, Asarp, Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica, Lìberos, associazione Heliogabalus, in occasione del quarantennale della Legge 180. Una riflessione critica e propositiva sulla vita dentro e fuori i luoghi di cura e del disagio psichico nell’era post-basagliana. “Non sono certo un anti psichiatra ma mi definisco riluttante rispetto ad alcune pratiche restrittive, annichilenti le persone”, spiega Cipriano che in Sardegna presenterà i suoi libri racchiusi nella “Trilogia della Riluttanza”: “La società dei devianti”, “La fabbrica della cura mentale”, “Il manicomio chimico”, editi da Elèuthera.

“Il 13 maggio, esattamente 40 anni dopo la legge – anticipa Cipriano – uscirà ‘Basaglia e le metamorfosi della psichiatria’”. Il volume sarà presentato in quella data al Salone di Torino da Beppe Dell’Acqua, protagonista affianco a Franco Basaglia della rivoluzione nella psichiatria, e Pierpaolo Capovilla. Nella stessa serata del 10 aprile al Massimo di Cagliari è la volta di “Interiezioni”, reading musicale dedicato all’opera del drammaturgo Antonin Artaud, di e con Pierpaolo Capovilla e con Paki Zennaro – conduzione musicale, live electronics, chitarra, campionamenti.