Avevano progettato e realizzato un sistema anti-drone, con l’obiettivo poi di venderlo ed esportarlo in Medio Oriente. Con l’accusa di produzione ed esportazione non autorizzata di materiale di armamento sono finiti ai domiciliari due persone, un ingegnere svizzero e un imprenditore romano, mentre cinque loro collaboratori sono stati denunciati a piede libero dalla Guardia di Finanza. Le indagini delle Fiamme Gialle della compagnia di Pomezia, sotto il coordinamento della Procura di Velletri, hanno consentito di stanare un’azienda specializzata in apparati informatici che aveva realizzato un sistema di puntamento e inibizione al volo dei droni. Secondo quanto ricostruito dalla Finanza, il cosiddetto “droneranger” avrebbe dovuto essere prima esportato in Spagna e, successivamente, venduto a clienti arabi. Nessuna richiesta, però, era stata presentata al Ministero degli Esteri per quello che è stato classificato dagli esperti come materiale di armamento.