Polemica sul governo britannico, e in particolare su Boris Johnson, dopo il rifiuto ieri del direttore del laboratorio militare di Porton Down di certificare l’origine russa dell’agente nervino usato il 4 marzo a Salisbury per intossicare l’ex spia Serghei Skripal e sua figlia Yulia. E ad accusare il capo del Foreign Office di aver mentito è oggi la ministra ombra laburista dell’Interno, Diane Abbott. La cautela di Porton Down non ha impedito a Downing Street di ribadire la convinzione che Mosca sia responsabile, anche sulla base di altri imprecisati “elementi” indiziali” e che non vi siano altre spiegazioni “plausibili”. Ma per il Times la premier Theresa May rischia di dover ora “battagliare” per tenere insieme il fronte internazionale anti-Cremlino formato con l’appoggio Usa a colpi di espulsioni. Mentre Johnson deve rispondere di aver dato per certo il responso di Porton Down sulla provenienza del veleno a una tv tedesca. Parole adesso smentite dal direttore del laboratorio.

 

Contrordine: non è certo che siano stati i russi ad avvelenare Skripal