“Oggi Milano si è svegliata con l’ennesimo murales imbrattato: questa volta è toccato al volto del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, raffigurato all’Ortica insieme ad altri padri nobili del nostro Paese”. Lo ha reso noto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, sulla sua pagina Facebook. “Un gesto vigliacco compiuto nella notte, un atto grave che condanniamo perché non si tratta di semplici murales, ma di testimonianze pubbliche della nostra memoria – ha aggiunto -, sono tracce del passato, anzi orme da seguire, per costruire una città migliore”. La condanna dell’ Anpi: “un gesto ignobile e intollerabile”.
L’Anpi provinciale di Milano ha espresso in una nota “ferma condanna ed esecrazione per l’ignobile scritta” comparsa sul murale che, nel quartiere Ortica, è dedicato al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Il murale è stato imbrattato con la scritta “assassino torturatore, 28.3.1980 i compagni non dimenticano”. “Le provocatorie e inaccettabili frasi comparse sul murale fanno riferimento all’irruzione compiuta dagli uomini del generale Dalla Chiesa il 28 marzo del 1980 in un covo delle Brigate Rosse. Con questa tempestiva azione l’Arma dei Carabinieri neutralizzò una importante base dei brigatisti in via Fracchia a Genova – ha ricordato il presidente di Anpi Milano, Roberto Cenati -. Non è più tollerabile che a distanza di 40 anni dall’assassinio del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, dall’uccisione dei 5 uomini della sua scorta e di tante vittime del terrorismo compaiano ancora scritte inneggianti a quel tragico periodo della storia del nostro Paese”.