Il leader catalano Carles Puigdemont, fermato in Germania, resta per ora agli arresti. Lo ha reso noto il tribunale di Neumuenster, confermando la misura della detenzione.
L’arresto è stato definito “una buona notizia” dalla vicepremier spagnola Soraya Saenz de Santamaria. Secondo la ‘numero due’ del governo del premier Mariano Rajoy il fermo del leader catalano in esilio da 5 mesi dimostra che “nessuno può prendersi gioco indefinitamente della giustizia” spagnola.
La decisione sull’ex presidente catalano “spetta agli organi giudiziari e dunque non vi è alcun coordinamento fra i governi di Berlino e Madrid in proposito”. Lo ha spiegato il portavoce del ministero degli Esteri tedeschi, in conferenza stampa a Berlino, rispondendo ad una domanda sull’arresto di Puigdemont avvenuto ieri nel Land dello Schleswig-Holstein.
E hanno fatto 101 feriti lievi gli incidenti in Catalogna fra polizia e manifestanti durante le proteste contro l’arresto dell’ex presidente catalano Carles Puigdemont in Germania. Sei persone sono state fermate. I servizi di emergenza medica Sem hanno indicato di avere assistito 93 persone a Barcellona, fra cui 23 agenti, per lo più per contusioni, sette a Lleida e 1 a Tarragona.
Su richiesta dei gruppi indipendentisti il presidente del Parlament catalano Roger Torrent ha convocato mercoledì mattina una riunione urgente dell’assemblea dopo l’arresto di Puigdemont. Gli indipendentisti, che hanno la maggioranza assoluta, intendono fra l’altro rivendicare che Puigdemont possa essere rieletto presidente della Catalogna nonostante il veto della corte costituzionale di Madrid, sulla base di una recente presa di posizione del Comitato dei diritti umani Onu.