Sarà un’occupazione a oltranza quella dei 13 lavoratori della miniera di bauxite di Olmedo che da una settimana presidiano il sito a 80 metri di profondità. “Non torneranno in superficie fono a quando non avranno un contratto di lavoro in mano”, spiega Simone Testoni, segretario territoriale della Ugl chimici.
I tredici che hanno deciso di rituffarsi sottoterra per ottenere l’annunciata ma ancora mai avvenuta ricollocazione in Igea, un’operazione per la quale la Regione ha messo a disposizione circa 900 mila euro. Si parla di un contratto di otto mesi, giusto il tempo necessario alla società in house di viale Trento di svuotare le gallerie allagate e mettere in sicurezza la miniera.
L’accordo per il reinserimento al lavoro di 13 dei 26 ex minatori è stato definito due settimane fa in un vertice fra la l’assessorato regionale all’Industria e le sigle sindacali. Ma la bozza dell’intesa è arrivata sui tavoli dei sindacati solo venerdì scorso, dopo che i lavoratori avevano ripreso la loro protesta in galleria. Le sigle hanno cesellato la bozza e ora aspettano di risedersi al tavolo con la Regione per ufficializzare l’accordo e consentire almeno a quei tredici minatori di avere un contratto.