La decisione dell’Enas di aprire le paratie della diga di Pranu Antoni in territorio di Fordongianus (Oristano) per riversare a mare l’acqua dell’invaso in eccedenza rispetto all’attuale limite di sicurezza non piace alla Coldiretti di Oristano.

Secondo l’organizzazione agricola è necessario inoltre portare subito avanti il progetto e gli studi necessari per aumentare la capacità della nuova diga sul Tirso tra Busachi e Fordongianus, attualmente collaudata per soli 370 milioni di metri cubi a fronte di una capienza molto superiore.

“Capiamo i motivi legati alla sicurezza dei cittadini e del territorio ma è assurdo che dopo anni di siccità si assista a un tale spreco di risorse idriche – lamenta il presidente provinciale Giovanni Murru – è paradossale che bastino poche giornate di pioggia, dopo anni di siccità, a mettere in difficoltà i bacini di raccolta e inaccettabile che le istituzioni preposte non siano ancora in grado di programmare un efficiente invaso della risorsa idrica”.

Sulla stessa linea il vicedirettore provinciale Emanuele Spanò per il quale “occorrerebbe approfittare di di situazioni come quella attuale per accumulare risorse idriche per i tempi di secca” e arrivare “alla realizzazione di un programma organico di raccolta delle acque”.