“Non provateci, questo territorio è nostro, questo Paese è nostro, siete nel momento sbagliato al posto sbagliato, e tutti i ragazzi d’Italia sono testimoni di questo grande no alle mafie”. Gianpiero Farru, presidente di Libera Sardegna, lancia il grido di battaglia della Sardegna. Un messaggio forte e chiaro, che parte da Alghero e si unisce al coro delle altre venti piazze che ospitano le manifestazioni regionali promosse da Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, in occasione della 23/a “Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.
Il clou è a Foggia, sede dell’evento nazionale, dove interviene anche don Ciotti. La Sardegna, per un’occasione speciale in cui l’evento diventa festa nazionale, sceglie la Riviera del corallo. “Questa città a vocazione turistica è simbolo della Sardegna nel mondo e da questa città pulita vogliamo lanciare il messaggio che ha il volto bello e pulito di questa piazza, di tutti questi giovani”, grida Farru dal palco di piazza Sulis di fronte a migliaia di persone, per lo più studenti, arrivati da ogni parte dell’isola.
Libera, le istituzioni e il “pianeta scuola” hanno lavorato sodo in queste settimane per preparare i ragazzi, per coinvolgerli in un evento “che serve per non dimenticare e che simbolicamente viene celebrato il 21 marzo, una data di speranza e di cambiamento, come la primavera”, come dice Claudia Loi, la sorella della poliziotta Emanuela Loi, uccisa dalla mafia il 19 luglio 1992 a Palermo, nella strage di via D’Amelio, in cui perse la vita il giudice Paolo Borsellino.