Crescono le esportazioni dei prodotti dell’agroalimentare sardo. Lo si evince dalle elaborazioni del servizio della Statistica regionale su dati Istat. Nell’ultimo trimestre del 2017, l’export è ulteriormente cresciuto attestandosi su un valore pari a 53,3 milioni di euro (5,8 milioni in più rispetto al terzo trimestre dello stesso anno).
Ciò permette al sistema produttivo regionale di tenere gli stessi livelli di esportazione dell’anno precedente. A trainare le esportazioni nell’ultimo trimestre sono stati soprattutto i prodotti delle industrie lattiero-casearie (+3,24 milioni) e i prodotti a base di carne, lavorata e conservata (+2,2 milioni). Bene anche il comparto bevande (+0,5 milioni). Complessivamente, nell’ultimo trimestre del 2017, l’export del settore è cresciuto dell’1,5% rispetto allo stesso periodo del 2016.
“Registriamo un andamento positivo e incoraggiante che riteniamo anche frutto delle politiche sull’internazionalizzazione che stiamo portando avanti da quasi tre anni”, è il commento dell’assessora dell’Industria, Maria Grazia Piras. L’esponente della Giunta Pigliaru ha incontrato a Cagliari le 42 imprese dell’agroalimentare che partecipano al Piano Export Sud 2, il programma pluriennale di promozione e di formazione elaborato dal Mise e Ice Agenzia e finanziato con fondi Ue. Le aziende sono state impegnate per due giorni negli incontri con 26 operatori stranieri provenienti da Canada, Bulgaria, Palestina, Giordania, Belgio, Olanda, Polonia e Turchia.
“Le azioni e le iniziative del programma triennale sull’Internazionalizzazione – ha ricordato l’assessora – valgono 32 milioni di euro. Finora abbiamo coinvolto centinaia di aziende attraverso bandi, forum, missioni istituzionali, incontri B2B e formazione di export manager. I risultati sono incoraggianti e le stesse imprese ci spronano a proseguire sulla strada intrapresa e, se possibile, a fare sempre meglio”. Gli ultimi eventi legati al Piano Export Sud 2 hanno consentito a oltre 80 imprese sarde dei settori lapidei, agroalimentare e arredo e design di confrontarsi con quasi 60 operatori stranieri.