Gli Agenti della Squadra Mobile della Questura di Sassari hanno trovato ed arrestato P.P. e S.G., due ventenni sassaresi, responsabili in concorso di rapina aggravata e lesioni personali commessi ai danni di un colombiano nell’ottobre scorso. I poliziotti hanno eseguito il ripristino di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere decisa dal Tribunale dopo che i due hanno trasgredito la misura cautelare dell’obbligo di dimora nel Comune di Sassari con obbligo di permanenza nelle ore notturne, insieme al divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa a far data dal 22 febbraio scorso.
Nei loro confronti gli investigatori avevano raccolto gravi indizi di colpevolezza per l’aggressione a scopo di rapina, avvenuta nel centro storico sassarese nell’abitazione di un transessuale sudamericano, dedito al meretricio. Gli investigatori, dopo aver sentito il racconto del ferito, che ha riferito di essere stato aggredito da almeno 4 giovani tra i 20 e i 25 anni, si sono concentrati sull’esame dei testimoni, uno dei quali è stato determinante per l’individuazione di due autori, poiché transitava in quella via nel momento immediatamente successivo alla commissione del reato ed è stato quindi in grado di fornire elementi importanti per la identificazione degli autori.
Due dei responsabili erano stati rintracciati presso le loro abitazioni con ancora addosso gli abiti che indossavano al momento dei fatti e con segni evidenti della colluttazione e, accompagnati in Questura, uno dei due, dopo aver fornito la sua versione dei fatti, aveva accompagnato gli investigatori a recuperare una chiave inglese, utilizzata per colpire la vittima. Il transessuale, al quale erano stati assegnati 30 giorni di cure per trauma cranico, frattura composta dell’osso frontale e dell’orbita sinistra, subito dopo i fatti si era trasferito in un’altra città della Sardegna.
La misura cautelare è stata adottata perché nella notte del 4 marzo scorso i due sono stati trovati nelle vie del centro storico dopo un furto di autovettura del quale, secondo quanto appreso dai testimoni, ed accertato tramite riprese video, il giovane P.P. si sarebbe reso artefice. La Sezione Penale del Tribunale di Sassari ha quindi disposto la sostituzione della misura cautelare alla quale è seguito il Decreto di esecuzione del ripristino della misura cautelare in carcere.
I due, rintracciati nelle loro abitazioni, dopo le formalità di rito sono stati accompagnati al carcere di Sassari-Bancali.