A Benevento passa un treno per la salvezza che il Cagliari è chiamato a prendere. Non conduce direttamente alla salvezza, ma è una tappa intermedia di straordinaria importanza. Bisognerà sfruttarla al volo, salire su quel treno non temendo la ressa e gli spintoni per prendervi posto. La posta in palio è molto alta e il Cagliari deve giocare per ottenerla tutta.

BENEVENTO AVVERSARIO OSTICO
Attenzione alla rabbia del Benevento. I 10 punti in carniere sono pochi per una squadra coraggiosa, che ha sempre giocato a testa altissima contro qualsiasi avversario e in più di una circostanza ha pagato salatissima l’inesperienza e gli episodi sfortunati. Proprio per questo motivo, per iniettare mentalità vincente ad un complesso per la prima volta in Serie A, la dirigenza sannita a gennaio si è rivolta a giocatori abituati a percorrere palcoscenici di livello internazionale, come Sandro e Sagna. Due nomi che non hanno certo bisogno di presentazioni. Nonostante il bilancio della classifica sia in rosso, il Benevento lotterà sino alla fine contro un destino che lo vuole già di ritorno in B. Il Cagliari troverà dunque un avversario combattivo, per niente rassegnato; anzi, che vede il confronto con i rossoblù come ultima spiaggia per inanellare una serie di risultati positivi alla ricerca di una salvezza miracolosa. Il Benevento si sente ancora in A e farà di tutto per rimanerci.

CON PIGLIO ED AGGRESSIVITA’
Il Cagliari dovrà giocare ad armi pari, nel senso di contrapporre la stessa grinta e determinazione ai padroni di casa e fare valere un oggettivo superiore tasso tecnico. I due punti persi domenica contro la Lazio a trenta secondi dalla fine sono una ferita che brucia ancora ma occorre trovare in fretta il balsamo per sanarla perché il campionato non aspetta, non c’è tempo per piangere su quel che poteva essere e non è stato. Proprio da quella partita si deve ripartire: va affrontata col medesimo piglio, indipendentemente dal nome dell’avversario. Che si chiami Lazio o Benevento, non deve cambiare l’atteggiamento del Cagliari, circospetto ma aggressivo, propositivo ma anche attento a non scoprirsi troppo. Rispetto alla partita d’andata sono cambiate molte cose, ma quella gara deve servire da monito: guai abbassare la guardia contro un Benevento mai domo. Semmai è lecito chiedere un po’ di sano cinismo e concretezza, maggior lucidità al momento dell’ultimo passaggio ed eliminare qualche sbavatura anche di eccessiva sicurezza che non ha motivo di essere. Non bisogna accontentarsi, bisogna aggredire la partita sin dal fischio di avvio e conservare quest’atteggiamento sino al novantesimo. Il Benevento non è squadra da alzare bandiera bianca tanto facilmente: ma in un modo o nell’altro questa partita bisogna portarla a casa.